10/04/2016
Cronaca
Lodo Asa: a breve l’incontro con Ambrosini. Ma quanto si deve versare nelle casse dell’ex società?
Castellamonte
/Entro la fine della prossima settimana (probabilmente venerdì), il portavoce dell’Area Omogenea del Canavese Occidentale e sindaco di Rivarolo, Alberto Rostagno, convocherà i sindaci dell’ex consorzio Asa per costituire la delegazione di amministratori che andrà a trattare con Stefano Ambrosini, il commissario straordinario dell’ex azienda consortile. Il “Lodo Asa” incombe e l’incontro con il vicepresidente e assessore al Bilancio della regione Piemonte Aldo Reschigna, che l’altra mattina ha ricevuto tutti i 51 sindaci e i tre commissari delle ex Comunità Montane, si è rivelato decisivo.
Reschigna è stato molto chiaro: più volte ha parlato con Stefano Ambrosini e, per salvare il salvabile, al momento l’unica strada percorrere è quella dell’istituzione di un tavolo di confronto gestito dalla regione. All’incontro in regione era presente anche il sindaco di Rocca Canavese, Fabrizio Bertetto in rappresentanza della Comunità Montana Dora Baltea (farà anche probabilmente parte della delegazione di sette sindaci) che a sentire parlare di cifre astronomiche si sarà sentito sprofondare il pavimento sotto i piedi. Ma come? Il suo paese, come gli otto comuni che fanno parte della Comunità, non ha mai usufruito dei servigi dell’Asa, perché si è avvalso di un’altra società per la raccolta dei rifiuti pur facendo parte dell’ente consortile, e adesso deve contribuire a ripianare il debito contratto con l’azienda?
Intanto inizia il balletto delle cifre: il collegio arbitrale ha condannato i comuni dell’ex consorzio a pagare 37 milioni di euro oltre alle spese accessorie. C’è chi sostiene che la prossima trattativa potrebbe partire da sei milioni di euro, chi da dodici, chi da trentasette. In realtà pare che Stefano Ambrosini abbia detto al vicepresidente della Regione che si potrebbe trattare sul 20 % del totale della richiesta del “Lodo”. Se la matematica non è opinione, se si considera la cifra totale di 67 milioni di euro, la cifra è simile a 12 milioni, se il totale è di 37 milioni l’importo da pagare potrebbe ammontare alla metà. Si tratta, ovviamente, di cifre del tutto teoriche che saranno da verificare con il diretto interlocutore: Stefano Ambrosini. Il resto, per il momento, è fuffa. Un solo dato è certo: i comuni dovranno rassegnarsi a mettere mano al portafogli.
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