25/03/2024
Cronaca
Asa, il debito milionario spetta ai Comuni: la Cassazione ribalta la sentenza del Lodo
Canavese
/Una decisione della Corte Suprema di Roma ha letteralmente il sistema amministrativo dell’Alto Canavese, ribaltando il verdetto sul contenzioso riguardante il Consorzio Azienda Servizi Ambiente (A.S.A.), attualmente sotto amministrazione straordinaria, e 51 comuni del Canavese. Il Lodo arbitrale, che esonerava le amministrazioni locali dal ripianare un deficit di circa 37 milioni di euro, è stato cassato, e la questione è stata rinviata alla Corte d’Appello di Torino per una nuova valutazione.
La sentenza della Corte di Cassazione ha dichiarato che l’interpretazione dell’articolo 28 dello Statuto del consorzio-azienda, secondo cui gli enti consorziati non sarebbero obbligati a coprire perdite diverse da quelle legate ai servizi pubblici, è errata. Questo ribalta il giudizio precedente che aveva esentato i Comuni dal risarcimento del debito accumulato da A.S.A. negli anni 2009-2013.
Le amministrazioni locali coinvolte, insieme a diverse comunità montane e unioni di comuni, dovranno affrontare nuovamente il processo legale per difendersi dall’accusa di non aver contribuito al ripianamento delle perdite. Il risarcimento, fissato a oltre 37 milioni di euro, sarà oggetto di riesame da parte della Corte d’Appello di Torino.
Il ricorso presentato dal Commissario di Asa, Stefano Ambrosini, ha portato alla revisione della sentenza, sebbene inizialmente sia stato respinto nei due gradi di giudizio precedenti. Questo ricorso, presentato poco prima della scadenza dei termini, ha ottenuto il suo intento, riaprendo il caso e portando ad un nuovo verdetto.
L’impatto di questa decisione sulle finanze comunali è significativo. Sebbene molti comuni abbiano già stanziato risorse nei bilanci per far fronte a una possibile sentenza sfavorevole, l’entità esatta del debito da ripianare è ancora incerta. Ciò potrebbe comportare problemi nella realizzazione di progetti e infrastrutture locali, come nel caso di Rivarolo, dove fondi accantonati per risolvere questa disputa sono bloccati da anni, impedendo lo sviluppo di progetti cruciali per la comunità.
Tuttavia, c’è anche un lato positivo: questa decisione potrebbe consentire ai fornitori e alle imprese che hanno lavorato per A.S.A. e non sono stati pagati di ottenere finalmente il dovuto. Resta da stabilire quale percentuale del debito verrà destinata a rimborsare coloro che hanno prestato servizi senza ricevere compensi.
In conclusione, il ribaltamento della sentenza ha innescato una nuova fase di incertezza per i comuni coinvolti, che ora devono prepararsi a fronteggiare le conseguenze finanziarie e giuridiche di questa decisione della Corte Suprema.
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