15/01/2023

Economia

Cuorgnè: dal 2035 solo motori elettrici. Il ministro Pichetto: “Sì ai combustibili alternativi”

Cuorgnè

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Fa discutere la direttiva europea che prevede lo stop alla produzione e alla vendita di auto a motore termico a partire dal 2035: il tema è stato ampiamente discusso e illustrato nel corso di una conferenza alla quale ha partecipato il ministro all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, venerdì 13 gennaio alle 15,30 nella chiesa della SS. Trinità in via Milite Ignoto a Cuorgnè e gli esponenti del mondo imprenditoriale dell’Alto Canavese. All’incontro, introdotto dalla sindaca di Cuorgnè Giovanna Cresto, hanno preso altresì parte Mauro Fava, consigliere regionale di Forza Italia, Andrea Tronzano, assessore regionale allo Sviluppo delle Attività produttive, Paolo Conta, presidente di Confindustria Canavese, Cristina Ghringhello, direttore di Confindustria Canavese, Fabrizio Cellino, presidente Api Torino, Alberto Russo, vicepresidente Api Torino e Nicola Scarlatelli, presidente Cna della Città Metropolitana di Torino.

Nel corso del suo apprezzato intervento il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha effettuato un’analisi puntuale dettagliata sulla situazione contemporanea analizzando, nel contempo possibili soluzioni e alternative. Il ministro ha sottolineato che il futuro della mobilità sarà costituito dal superamento degli attuali motori e del carburante fossile e si è dichiarato convinto che nel breve termine servirà una flessibilità normativa che deve accompagnare il sistema della produzione e la scelte del settore automotive e l’adozione di biometano e di carburanti sintetici.

Dal canto suo l’assessore regionale Andrea Tronzano ha rivolto un appello agli imprenditori che con la loro tenacia e intraprendenza possano intercettare la transizione e trasformarsi in modo da poter mantenere la numerosa occupazione che caratterizza il comparto industriale.

Paolo Conta, presidente di Confindustria Canavese, facendo riferimento alla presa di posizione dell’associazione datoriale sullo stop ai motori tecnici, ha suggerito di rimandare il momento di verifica dello stato di avanzamento dei lavori, analizzando i dubbi relativi alla sostenibilità della fase di transizione. Conta ha inoltre espresso dubbi sulla possibilità di poter accedere sia alle materie prime che alla quantità di energia aggiuntiva necessaria per avviare la produzione dei motori endotermici.

Nel corso della conferenza si è anche posto l’accento sulle difficoltà che sarà necessario superare durante la transizione: dai problemi infrastrutturali relativi al passaggio dei nuovi cavi, alle necessità di indirizzate le risorse economiche alle grandi imprese. Confindustria Canavese, ad esempio, associa migliaia di imprese che producono 9,5 miliardi di euro l’anno di fatturato. E non è tutto: è necessario prendere in considerazione il fatto che il sistema produttivo necessitò di stimoli non soltanto economici.

I tagli saranno troppo consistenti, la formazione dovrà sopperire alla carenza di competenze, sarà utile e necessario procedere alle aggregazioni intersettoriali e procedere alla creazione di mercati di nicchia. Il direttore di Confindustria Canavese Cristina Ghiringhello si è soffermata sulla creazione di un’accademia sulla mobilità sostenibile mentre Alberto Russo, vicepresidente dell’Api di Torino ha sottolineato come l’associazione delle piccole e medie imprese conti sulla presenza di 9mila aziende associate delle quali 350 attive nel settore dell’automotive. Il direttore dell’Api Torino Murzio ha posto, invece, l’accento sulla cultura dello smaltimento e la formazione delle nuove risorse.

Aderire al Pnrr causa delle criticità che non sono da sottovalutare. Va bene l’elettrico, ma l’uso dell’idrogeno come carburante alternativo si potrebbe rivelare una scelta strategica di notevole importanza. Per questa ragione, ha sostenuto, sarebbe utile procedere alla mappatura di aree industriali dismesse per creare poli destinati alla produzione di idrogeno e dimensionare gli impianti alle nuove necessità. Nicola Scarlatelli ha sottolineato come ci siano, allo stato attuale delle cose, imprese che si adattano alle nuove esigenze di mercato prima ancora che i dibattiti accendano i riflettori sulle nuove tematiche industriali.

La conferenza svoltasi a Cuorgnè ha fatto il punto sulla situazione attuale e i possibili, futuri scenari sulla produzione dei nuovi motori e sull’uso di combustibili alternativi come, ad esempio, l’idrogeno. Ed è anche emerso che la Germania, in questo contesto dimostra di essere un passo avanti rispetto all’Italia e al resto dell’Europa con il 33% in più delle auto elettriche immatricolate nel 2022. E’ indubbio che nella fase di transizione, il sistema industriale canavesano dovrà non soltanto affrontare grandi sfide tecnologiche ed economiche ma dovrà divenire un punto di riferimento per l’intero comparto dell’automotive italiano.

 

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