13/01/2023

Sanità

Medicina, Valle e Salizzoni (Pd): “Basta numero chiuso? Bene, ma i medici chi li forma e dove?”

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“Eliminare il numero chiuso a Medicina non è la soluzione al problema della carenza di medici come pensa il Presidente Cirio. In linea teorica siamo d’accordo sul fatto che sarebbe più equo aprire le porte dando a tutti gli aspiranti medici una possibilità, mentre oggi la selezione è troppo casuale e i test di selezione sono una lotteria. Però bisogna tenere conto della realtà. E la realtà ci dice che oggi al primo anno della Facoltà di Medicina di Torino sono iscritti 450 studenti ma a fare la domanda erano in 1500″.

I consiglieri regionali del Pd Daniele Valle e Mauro Salizzoni sono convinti che abolire il numero chiuso vorrebbe dire triplicare gli studenti, di conseguenza bisognerebbe avere più aule, e spazi didattici adeguati, più attrezzature informatiche, più docenti, diverse modalità di insegnamento (la medicina non si impara né con le lezioni magistrali né stando a casa davanti al computer, bisogna stare in corsia e fare pratica).

“Quindi investire in edilizia universitaria e nell’assunzione di personale. Se si vuole abolire il numero chiuso si creino prima le condizioni, altrimenti, oltre che non realistico, sarebbe controproducente a livello di qualità della formazione – spiegano i due esponenti ppolitici del Partito Democratico -. Si rivedano pure le modalità di accesso, ma se il modello è la Francia, lo si copi nel modo corretto, perché il sistema transalpino prevede una dura selezione nei primi due anni. Di fronte al problema della carenza di medici non si ricorra alle ‘cortine fumogene’ del numero chiuso, come se la causa principale fosse quella. In Piemonte e in Italia ci sono pochi medici perché non li si assume.

E ci sono pochi medici specialisti perché poche sono le borse di studio per specializzandi (il Piemonte di Cirio non ha mai finanziato borse di specialità, a differenza di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna), pochi i luoghi di specializzazione, per cui molti preferiscono andare all’estero perché non trovano da noi la specialità che vorrebbero (le università tedesche contattano i nostri studenti già al quarto anno). Superare il ‘numero chiuso’ non solo non si può fare dall’oggi al domani, ma non ci renderebbe certo più competitivi rispetto ad altri Paesi. Pertanto, al presidente Cirio e alla sottosegretaria Augusta Montaruli chiediamo: se si toglie il numero chiuso, gli studenti chi li forma e dove?”.

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