
L’Ue accelera sul tetto del gas. E sul caro-energia le imprese canavesane sono in apprensione

Finalmente, dopo un tira e molla infinito, la costituzione di un tetto al prezzo del gas sembra delinearsi come una realtà concreta. Sul tema pesa il lavoro della presidente Von Der Leyen e l’insperata apertura della Germania mentre Roma apprezza il gesto e spera che si possa giungere a una soluzione definitiva per evitare che il caro-bollette possa ridurre in ginocchio l’Italia. Il 9 settembre si riuniranno in sessione straordinaria i ministri dell’Energia dell’Unione europea mentre il prezzo del gas è sceso al di sotto della soglia dei 280 euro.
Quello del prezzo dell’energia è un tema che tocca da vicino anche il Canavese, sede di uno dei Distretti industriali più importanti del Paese e costituito da una miriade di imprese “energivore” e che basano la loro attività sull’uso dell’energia elettrica. In sostanza il ministro dell’Ambiente tedesco Robert Habeck sarebbe disposto a discutere anche del “Price Cap” che è uno dei cavalli di battaglia del presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi.
Oggi a Palazzo Chigi si è parlato a lungo della paventata apertura della Germania sul tema del caro-bollette ma, in questa fase si invita alla prudenza, in considerazione del fatto “non c’è ancora nulla, è prematuro parlare di un risultato”, precisano dallo staff del Primo Ministro all’agenzia Adnkronos.
Nei fatti la Germania propone di affrontare il problema dei prezzi “impazziti” dell’energia elettrica ricorrendo a uno stratagemma: sganciare il costo dell’elettricità da quello del gas in modo da impedire che l’energia generata dai produttori che sostengono costi più bassi, in particolare quelli solari e idroelettrici, venga pagata allo stesso presso di quella generata con il gas. Un provvedimento che, se dovesse essere applicato, arginerebbe la folle salite dei prezzi dell’energia elettrica. Le imprese italiane e canavesane vivono giorni di ansia nell’attesa che si possa giungere a un accordo tra i Paesi Ue che eviti il massiccio ricorso alla cassa integrazione e la chiusura di numerosissime piccole e medie imprese.