26/02/2021
Sanità
Il Coronavirus condanna il Piemonte a tornare in “zona arancione”. Si alza la pressione sugli ospedali
Dopo quattro settimane, il Piemonte sarà arancione: il ministro Roberto Speranza ha appena comunicato che in base ai dati del Report settimanale, validato oggi dal Comitato Tecnico Scientifico e dal Ministero della Salute, il Piemonte da lunedì 1° marzo passerà in zona arancione. L’Rt è cresciuto e si attesta sopra l’1 e la pressione ospedaliera sta aumentando.
“Ci viene chiesto purtroppo un nuovo sforzo e so che è un sacrificio grande spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Al nuovo Governo abbiamo sollecitato che i ristori per le attività costrette a fermarsi siano immediati. È fondamentale”.
I dati del pre-report settimanale ricevuti dalla Regione segnano infatti un andamento del contagio nuovamente in crescita. L’Rt è aumentato e si attesta, anche se di poco, sopra l’1, sia nel caso dell’Rt puntale (1.02) che nel caso dell’Rt medio (1.03). La pressione ospedaliera resta stabile, con un lieve incremento nell’occupazione delle terapie intensive (dal 22% al 23%), mentre resta al 33% quella dei posti ordinari.
Scatta quindi il divieto di uscire dal proprio Comune di residenza se non per ragioni di lavoro, emergenza o salute (da dimostrare con autocertificazione) oppure, se si vive in Comuni con meno di 5mila abitanti, è consentito lo spostamento nel raggio di 30 chilometri dalla propria abitazione, purché non si raggiunga un capoluogo. Per questo tipo di spostamenti è prevista la possibilità di attraversare confini provinciali e anche regionali.
In questo contesto bar e ristoranti restano chiusi con la sola possibilità delle vendite da asporto per i bar solo fino alle 18,00 per i ristoranti fino alle 22,00. Consentite le consegne a domicilio.
Poche le variazioni che riguardano il mondo scolastico I cicli inferiori restano in presenza, mentre si mantiene al 50 per cento la didattica a distanza per le scuole superiori. Lo scorso autunno, quando il Piemonte era in zona arancione, la Regione aveva stabilito anche la didattica a distanza al 100 per cento per le classi seconda e terza media, ma al momento non sono previste misure di questo tipo.
Brutte notizie anche per i musei, che avevano ricominciato a tenere aperto seppur con orari e giorni definiti e ingressi contingentati, dovranno di nuovo chiudere a partire da lunedì 1° marzo. La speranza è che il nuovo Dpcm, in vigore dal lunedì seguente, 5 marzo, preveda un’ipotesi di riapertura con regole precise non solo per i musei ma anche per cinema, teatri e spettacoli.
Restano chiuse le palestre e le piscine mentre è consentito raggiungere le seconde case anche in una regione diversa dalla propria: la casa deve essere di proprietà o presa in affitto. Quando ci si trova nerlla seconda casa si seguono le regole in vigore nella regione nella quale ci si sposta.
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