24/12/2020
Sanità
Sanità, il sindacato Nursind polemizza: “In ritardo il servizio degli infermieri di famiglia”
Siamo alle solite. Ancora una volta la Regione Piemonte è ritardo sulla realizzazione di progetti annunciati, come quello, ad esempio, dell’istituzione dell’infermiere di famiglia e di comunità. Il motivo: il mancato stanziamento dei fondi per l’istituzione del servizio che, in un momento critico come quello che si sta attraversando sarebbe di grande utilità. A denunciare la situazione è il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche. “Con il decreto-legge 34/2020 successivamente convertito con la legge 77/2020, è stato prevista l’acquisizione di 8 infermieri di famiglia e comunità ogni 50.000 abitanti. Considerato quindi i numeri dell’Asl T04, dovrebbero prendere servizio le 73 unità infermieristiche a tempo indeterminato. Eppure, nonostante l’Azienda Sanitaria locale abbia previsto il numero di unità utile al fine di raggiungere l’obiettivo previsto dalla normativa, la stessa azienda non ha potuto inserire i 73 infermieri all’interno del piano del fabbisogno di personale. Le motivazioni risiedono nel fatto che i tetti di spesa stabiliti dalla Regione a favore dell’azienda, sono rimasti praticamente immutati”.
In questo frangente il Nursind ha immediatamente inviato una lettera ai vertici dell’Asl T04 chiedendo di inserire ugualmente i 73 infermieri all’interno del Piano economico 2021, considerando che il Governo ha stanziato specifiche risorse a favore delle Regioni.
“Soprattutto ci chiediamo come saranno acquisite le 73 unità considerato che il 1° gennaio 2021 è ormai alle porte, non è presente una graduatoria infermieristica a tempo indeterminato e che quella a tempo determinato di 36 mesi è inspiegabilmente ferma – continua il Nursind -. Insomma, l’ennesimo e imbarazzante pasticcio di un Assessorato che ha ormai dimostrato la sua incapacità e inadeguatezza nella gestione di questa pandemia. Fra l’altro siamo curiosi di conoscere come l’Asl T04 utilizzerà i soldi risparmiati delle assunzioni a tempo indeterminato non effettuate nel 2020. Infine, ad aggravare ancor di più la carenza di personale in azienda, si è messa una DGR del 1° dicembre che prevede in maniera assolutamente illegittima, l’utilizzo di OSS e infermieri presso le Rsa, svuotando colpevolmente gli ospedali che a breve dovranno scontrarsi con l’arrivo dell’influenza, della terza ondata Covid e dell’impegno legato alla vaccinazione”.
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