23/12/2020

Cronaca

Covid in Piemonte, la Lega Salvini è critica: “No allo sci, il Governo penalizza la montagna”

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L’Annus horribilis che verrà ricordato per la pandemia volge al termine non senza complicazioni, talora gratuite, che ancora una volta riguardano le montagne piemontesi. Complicazioni che penalizzano un settore economico tra i più importanti della regione e incidono pesantemente sull’agonismo. Sul tema, già sollevato nei giorni scorsi, intervengono il presidente del Gruppo Lega Salvini In Regione Piemonte Alberto Preioni e il consigliere regionale canavesano della Lega Andrea Cane.

“Dopo una serie di decreti che potrebbero rivelarsi letali per la stagione sciistica del nostro Piemonte – commenta Alberto Preioni – è arrivata ancora una forte limitazione sull’agonismo, unica realtà attiva sui nostri monti in questi giorni: la Federazione degli sport invernali ha chiarito che solo gli atleti della squadre nazionali si potranno allenare nei giorni dichiarati rossi e grosse limitazioni ci sono anche per i giorni arancioni”.

“Ancora una stretta immotivata – dichiara il consigliere regionale canavesano Andrea Cane – per sci club e atleti che avevano già pianificato le attività per le prossime settimane. Nei giorni scorsi ho ricevuto una bella immagine dei giovanissimi atleti dello sci club di Forno che avevano organizzato un allenamento sulle piste di Prali, sempre attenti ai loro ragazzi non solo sulle piste ma anche nel rispetto delle regole di distanziamento e sicurezza. Ancora una volta la scure del Governo dimostra di cadere a caso, senza capire il danno che porterà. E sono danni che non si ristorano: perché laddove un atleta perde una stagione non sarà il contentino a portare muscolo e tempra, e peggio dove un giovane perderà la motivazione il Piemonte perderà un atleta futuro”.

E non è tutto: “Migliaia e migliaia di giovani atlete ed atleti appartenenti ai numerosissimi sci club presenti sui nostri territori non potranno né allenarsi né divertirsi sulle montagne innevate con i loro istruttori. L’ennesima misura imposta dal governo – aggiunge il consigliere regionale della Lega, Valter Marin – che non aiuta affatto l’occupazione sulle montagne piemontesi e dell’intero Paese”.

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