08/12/2020
Cronaca
Covid, la Regione cerca una soluzione per i medici specializzandi da inserire nelle aziende sanitarie
La Regione ha raccolto il grido d’allarme lanciato dagli Ordini dei Medici del Piemonte sull’iter del test di ammissione per i medici specializzandi, che rischia di avere ripercussioni anche sulle attività delle Usca in questa delicata fase dell’emergenza Covid-19. Pertanto, l’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha chiesto ai suoi uffici di contattare la Scuola di specializzazione della Facoltà di Medicina dell’Università di Torino “per trovare una possibile soluzione per una questione che, pur non dipendendo assolutamente da noi, rischia di avere delle conseguenze” ed ha accolto con favore la disponibilità dell’Ateneo di favorire l’inserimento degli specializzandi anche del 1° anno per alcune tipologie di attività, come Dipartimenti di Igiene e sicurezza pubblica e tracciamento dei contatti.
Inoltre, la Regione chiederà alle aziende sanitarie, tramite il Dirmei, di rinnovare subito le manifestazioni di interesse per il reclutamento dei medici per le Usca, per evitare che vi siano vuoti di organico (attualmente sono stati assunti 643 medici).
In base ad una prima ricognizione, è verosimile che non tutti i circa 1.200 medici che hanno partecipato al test per l’ammissione siano stati ammessi. Se la percentuale fosse la stessa che a livello nazionale (12.000 ammessi su 24.000), oltre la metà potrebbe essere disponibile a proseguire o ad attivare la collaborazione con le Usca. E la Regione potrebbe chiedere che l’attività svolta nelle Usca sia riconosciuta come percorso della specializzazione, oltre a coinvolgere anche l’Università del Piemonte Orientale.
Chiuso il bando per infermieri triennali
Sono 2.776 le domande pervenute alla scadenza del 5 dicembre per il bando della Regione Piemonte indetto per reclutare personale infermieristico da impiegare nelle aziende sanitarie con un contratto a tempo determinato di 3 anni. L’Asl Città di Torino sta completando le procedure che porteranno alla formazione di una graduatoria degli ammessi. Successivamente, le Asl interessate procederanno all’assunzione del personale sulla base delle rispettive esigenze.
La scelta del bando triennale è risultata vincente – commenta Icardi – ed ora sarà possibile offrire una prospettiva di maggiore stabilità lavorativa nell’interesse sia di chi viene assunto, sia delle aziende sanitarie che assumono. L’esigenza di infermieri è certamente una delle priorità assolute, sia nell’immediato che nel medio e lungo termine”.
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