Rivarolo Canavese: è polemica sul “Villaggio del Sole” e sulla centralina idroelettrica a Vesignano

23/12/2015

Sarà un consiglio comunale all’insegna della polemica politica, quello che avrà luogo questo pomeriggio alle 18,30 a Palazzo Lomellini a Rivarolo Canavese. L’ultima seduta del 2015. Parte dell’ordine del giorno sarà interamente dedicato alle interrogazioni presentate dal Movimento 5 Stelle e dal gruppo di opposizione “Rivarolo Sostenibile” guidato da Marina Vittone. Andiamo con ordine: i pentastellati interrogano il sindaco su quello che viene giudicato come un aumento insostenibile della temperatura nel nuovo plesso scolastico di via Le Maire. Un episodio che il sindaco Rostagno stigmatizza come eccessivamente strumentale:“E’ vero che, per alcune ore, a causa di un termostato che si era guastato, gli studenti hanno dovuto fare i conti con una temperatura al di sopra della soglia programmata – spiega il primo cittadino -, ma si è trattato di un episodio isolato. Non appena la scuola ci ha segnalato l’insorgenza del problema è subito intervenuto il tecnico che ha risolto l’inconveniente. L’eccesso di calore nella aule è durato soltanto un giorno. Sollevare questa ridda di polemiche per un problema temporaneo che è stato prontamente risolto, mi pare oggettivamente eccessivo”. Il primo cittadino sottolinea che, dal punto di vista strutturale, la nuova scuola non presenta nessun problema e costituisce il fiore all’occhiello del sistema scolastico canavesano.

Secondo punto: questa volta è “Rivarolo Sostenibile” a chiedere spiegazioni in merito alla “spinosa” questione delle case popolari di via Bicocca, realizzate a suo tempo dalla “Parisi Costruzioni” di Torino e la cui ultimazione è ancora bloccata. Il gruppo di minoranza chiede, tra l’altro, se è possibile una transazione con l’impresa costruttrice. Anche in questo caso il sindaco Alberto Rostagno è lapidario: il ritardo accumulato dipende da una mera questione relativa ai prezzi di vendita degli alloggi del “Villaggio del Sole”. L’impresa costruttrice aveva chiesto all’allora Commissione prefettizia che si era insediata all’indomani dello scioglimento del Consiglio comunale deciso dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro Cancellieri, di poter fissare il prezzo di vendita degli appartamenti popolari  tra i 1.700 e 2.000 euro al metro quadro. I membri della Commissione prefettizia avevano investe stabilito che il prezzo equo sarebbe stato quello di 1.700 euro. Una decisione che la “Parisi Costruzioni” non aveva affatto gradito e che, per questa ragione, ha intentato causa giudiziaria. Dal canto suo l’attuale amministrazione comunale ha ritenuto che il prezzo equo per ogni metro quadro il prezzo potesse essere fissato il 1.950 euro sempre a metro quadro.

“Ma prima di procedere abbiamo deciso, nell’ottica della massima trasparenza e sicurezza nei confronti dei cittadini di affidarci alla consulenza dell’Ufficio Estimi del Politecnico di Torino, un’istituzione che gode di una credibilità a livello nazionale – spiega il primo cittadino -. Ed è soltanto sul loro responso che riguarderà la congruità del prezzo da noi proposto, che decideremo il da farsi”. La causa intentata dalla Parisi Costruzioni nei confronti del Comune è ancora pendente: in caso di verdetto favorevole alla ricorrente il Comune rischia di pagare sanzioni e more così consistenti da creare non pochi problemi finanziari al all’Amministrazione”. La vicenda è estremamente delicata e intanto lo scheletro in cemento e acciaio dell’edificio da anni campeggia nell’area popolare della Bicocca. “Rischiamo che rimanga lì chissà ancora per molto tempo a imperitura memoria degli errori commessi dalla passata Amministrazione” conclude Alberto Rostagno.

E non è finita qui: “Rivarolo Sostenibile chiederà spiegazioni al sindaco sull’autorizzazione rilasciata nel novembre scorso al Consorzio Ovest Torrente Orco relativo alla realizzazione di un impianto idroelettrico in frazione Vesignano in un’area che risulta essere sottoposta a vincoli paesaggistici. Nell’interrogazione la capogruppo Marina Vittone chiede: “Vorremmo conoscere la natura del progetto l’utilità pubblica e l’impatto ambientale che ne deriverebbe, nonché i pareri rilasciati attualmente dagli enti preposti”.  Premesso che l’impianto non presenza nessuna problematica sul profilo dell’impatto ambientale e che quindi presenta sicuro, la concessione dell’autorizzazione a costruire sarà rilasciata dalla Città Metropolitana che ha assorbito le competenze della ex Provincia di Torino. “Il Comune non ha rilasciato alcuna concessione. Quando saremo convocati alla conferenza dei servizi esprimeremo il nostro parere – conclude l’amministratore -. Ma ribadisco che non spetta al comune di Rivarolo rilasciare l’autorizzazione. Per cui, al momento, non c’è ancora nulla di deciso”.

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