06/03/2019

Politica

Navigator, scontro aperto tra governo e regioni. L’assessore Pentenero: “No ad altri precari”

Canavese

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“Sono contenta che, rispondendo a un’interrogazione del Partito Democratico alla Camera, il ministro Di Maio indichi come prioritario trovare una mediazione con le Regioni sui cosiddetti navigator”. Lo dichiara, in merito al reddito di cittadinanza, l’assessora al Lavoro della Regione Piemonte, Gianna Pentenero, che aggiunge: “Di certo non si può accusare le Regioni di immobilismo: in Piemonte abbiamo stabilizzato i lavoratori precari dei centri per l’impiego e siamo pronti a collaborare nel modo più proficuo con il governo per evitare che il reddito di cittadinanza resti una misura puramente assistenziale”.

L’assessore regionale piemontese puntualizza come, insieme alle altre regioni, da mesi la Regione Piemonte stia chiedendo che si rafforzino i servizi per l’impiego con assunzioni stabili, non con 6 mila precari privi di formazione adeguata e conoscenza del territorio. “Ribadiamo l’urgenza, nel rispetto della Costituzione, di un accordo con il governo sulle risorse umane e materiali necessarie a potenziare i centri per l’impiego – conclude Gianna Pentenero -. Senza segnali concreti in questa direzione, come ho già avuto modo di sottolineare, il provvedimento rischia di limitarsi all’erogazione di un sussidio economico”.

Le regioni italiane in un comunicato stampa pubblicato su tutti i portali esprimono pubblicamente la loro posizione sul reddito di cittadinanza. “Leggiamo con preoccupazione le dichiarazioni del Ministro Luigi Di Maio proprio mentre le Regioni con le strutture del ministero stanno facendo passi importanti per trovare una giusta soluzione al tema dei cosiddetti navigator”: lo ha dichiarato Cristina Grieco, Coordinatrice della Commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, replicando alle dichiarazioni rilasciate oggi dal Ministro Luigi Di Maio -. Noi stiamo prospettando ipotesi – ha spiegato l’assessore della Regione Toscana – che tengano conto dell’impatto che il provvedimento sul reddito di cittadinanza avrà sui servizi per il lavoro e sulle competenze, a legislazione vigente, delle Regioni. Il ministro invece sembra volere invece una rottura istituzionale.

Le Regioni nella seduta di ieri hanno discusso a lungo lavorando sull’ultima proposta formulata dal ministero, apportando modifiche emendative tese a far funzionare la complessa architettura del reddito di cittadinanza. In particolare considerando il necessario coordinamento con il territorio e con le politiche regionali. Siamo di fronte ad una scelta importante, per cui è opportuna la massima chiarezza: le Regioni stanno chiedendo solo – ha concluso Cristina Grieco – di rafforzare i servizi con assunzioni stabili e non con migliaia di precari contrattualizzati in modo massivo e frettoloso. E lo vogliono fare di intesa con il Governo, come prevede il dettato costituzionale. Ma talvolta il Ministro sembra ‘navigare’ in direzione opposta”.

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