Castellamonte, divorzio polemico tra Pasquale Mazza e il Psi. Il sindaco: “Volevano posti di potere”

04/10/2018

Il divorzio che si è consumato tra il Psi castellamontese e la coalizione che sostiene il sindaco Pasquale Mazza ha dato vita a una “querelle” politica al calor bianco che ha suscitato l’insignazione del primo cittadino. “Quindici mesi di nulla” aveva detto i socialisti nel dire addio alla maggioranza in relazione all’operato dell’amministrazione comunale. Ma il primo citadino non ci sta e in una lunga nota (che pubblichiamo integralmente) argomenta la conclusione di un rapporto politico che già traballava da tempo.

“In risposta a quanto affermato dal Circolo Castellamontese del Partito Socialista vorrei precisare che alla riunione richiesta presso la sede del Partito Democratico si è parlato solo in minima parte di come mettere in atto le promesse elettorali o di come cominciare a progettare la Castellamonte dei prossimi anni (programma) – spiega Pasquale Mazza -, mentre mi è stato chiesto, tra l’altro nella sede sbagliata, di dar più visibilità a qualche loro uomo in modi che non sono attuabili (spartizione di potere stile vecchia politica) e che sono assolutamente lontani da quello che è il mio modo di fare politica che ha da sempre privilegiato l’onestà e le capacità, al di là delle posizioni.

“Non è vero che non abbiamo fatto nulla”

La lista “Diversamente Castellamonte” si è da sempre presentata come aggregazione civica di persone con varie anime politiche e sociali, e quando il Psi si riferisce a questo, dimostra di non aver assolutamente compreso quello che era un fatto estremamente chiaro. L’Amministrazione è aperta a chi vuole collaborare, recependo suggerimenti ed idee che possano servire a risolvere i tanti problemi che ancora oggi sono davanti agli occhi di tutti e che sono il nostro pensiero fisso da quando ci siamo insediati. Se fino ad ora l’operato della mia Amministrazione è sembrato poco operativo è stato perché abbiamo dovuto concentrare tutte le risorse finanziarie e moltissimo del nostro tempo per “tappare” gli infiniti buchi ereditati, debiti che non potevamo ignorare, ma che stiamo finalmente recuperando.

Ma da qui a dire che non abbiamo fatto nulla ce ne passa. Di seguito farò un elenco delle opere più importanti. Sulla palestra di Piazza Repubblica cosa avremmo dovuto fare? Spendere 700mila euro dei castellamontesi, indebitando ulteriormente il Comune per chissà quanti anni per poi ritrovarci un immobile che cadeva a pezzi e che rappresentava un pericolo per i bambini delle elementari? Troppo semplice parlare, quando si fa una proposta si prospettano anche soluzioni economiche, affermare di effettuare degli interventi senza indicare dove o come recuperare i fondi è da incapaci.

“Dopo le elezioni abbiamo trovato una situazione al limite del fallimento”

Lo abbiamo detto diverse volte: abbiamo trovato una situazione al limite del fallimento e partendo da questo punto abbiamo cominciato a programmare e iniziare a risolvere da subito le cose più urgenti: l’asfalto della circonvallazione di Campo, il disalveo dei rii S. Pietro e Leonatto, la conclusione della caserma dei Vigili del Fuoco, il parcheggio davanti alle elementari di Spineto. Grazie alla Regione Piemonte abbiamo integrato per sei mesi 3 nuovi cantonieri, abbiamo approvato convenzioni con le cooperative per far lavorare i ragazzi rifugiati, abbiamo rivitalizzato la città con una Mostra della Ceramica che finalmente alimenta il turismo a Castellamonte, abbiamo riscoperto il Palio sportivo dei Rioni per migliorare la socialità, e poi Cammin’Arte, le fiere, lo spostamento della segreteria delle scuole alle medie e della polizia municipale a Palazzo Antonelli, le varie collaborazioni con molti progetti realizzati assieme all’Asl, al liceo “Felice Faccio”, alle scuole dell’obbligo, alla Croce Rossa, per terminare con la collaborazione con le forze dell’ordine, ivi compresa la programmazione per la videosorveglianza.

Con l’Unione Montana predisporremo il piano di Protezione Civile. Abbiamo partecipato ad un bando per mettere a norma la scuola elementare del capoluogo, che abbiamo trovato sprovvista di tutto: dall’anagrafe scolastica, che sta predisponendo l’ufficio tecnico, ai CPI, per concludere con i certificati antisismici. Abbiamo reso efficiente l’illuminazione della palestra della Scuola Media “Cresto”, ottenendo anche un risparmio sulla bolletta elettrica. Stiamo cominciando a dare dignità al Palazzo Comunale con nuove vetrate al piano terreno e presto agevoleremo i cittadini con una rimodulazione dell’orario dell’ufficio anagrafe. E’ stato spostato parte del mercato sotto l’ex caricatore ferroviario, questo ha permesso di richiedere la parte mancante del contributo della Regione Piemonte.

Il futuro

A breve inizierà il rifacimento del tetto di palazzo Botton per dare avvio una volta per tutte al “Museo Permanente della Ceramica”, che sarà possibile completare, alla luce della novità di questi ultimi giorni, cioè del finanziamento di 550 mila euro. E’ partita la progettazione, per un importo di circa 100 mila euro, relativa agli asfalti, che contiamo di eseguire prima dell’inverno. Sono iniziate le sistemazioni di alcune piccole criticità (posa specchi, pulizia dei fossi, sistemazione di Via Meuta, appalto per la segnaletica orizzontale e tanti altri interventi).
Si fa tutto in base alle disponibilità. Partirà a breve il bando “di sponsorizzazioni” per affidare la gestione delle aiuole e delle rotonde della città. Stiamo cercando una soluzione per il vecchio ospedale ed un finanziamento per rifare la facciata di Palazzo Antonelli, e stiamo programmando tanti altri piccoli interventi dai PMO in collaborazione con l’Unione Montana ai lavori sul rio Gregorio e sul ponte del Capriolo, finanziati dalla Regione Piemonte.
Siamo consapevoli che resta moltissimo da fare ma “il nulla” è altra cosa e lo restituiamo al mittente ed ai suoi collaboratori.

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