Sanità: un medico su tre del 118 è precario. Un Comitato chiede contratti di lavoro regolari

19/08/2018

Un medico sue tre in servizio al 118 è precario: lo denuncia il Campest 118 Piemonte, il Comitato autonomo dei medici precari emergenza sanitaria territoriale in una nota che è stata inviata agli organi di stampa nella quale si punta il dito contro un fenomeno che necessita di una definitiva regolamentazione da parte dell’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte, mirata alla stabilizzazione dei contratti di lavoro. L’assessore Antonio Saitta ha annunciato la stabilizzazione dei contratti di lavoro dei ricercatori precari dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte perchè “attori meritevoli della sanità piemontese”? Nulla da dire ma lo stesso vale per i medici che affrontano quotidianamente, giorno e notte, le emergenze. Si legge nel comunicato: “Siamo di fronte a medici che, pur avendo conseguito l’idoneità ad operare su un mezzo di emergenza sanitaria, pur essendo dotato di competenze professionali di elevata specializzazione e pur svolgendo un lavoro di estrema delicatezza per l’utenza, viene tenuto a lavorare con contratti precari, che possono essere interrotti in qualsiasi momento e che vengono rinnovati all’‘infinito’, in alcuni casi anche da quasi dieci anni”.

Il problema è legato all’attestato del corso di medicina generale che viene frequentato dai medici di “famiglia”: i medici precari del 118 non possiedono questo requisito che consentirebbe loro, a giudizio del Comitato, di aspirare ad un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Un’impasse che sarebbe da ricondurre esclusivamente all’attestato del corso di Medicina generale, ossia i medici di famiglia. “I medici precari dell’emergenza sanitaria non possiedono questo requisito, che consentirebbe loro di aspirare al tempo indeterminato”, sostiene il Comitato. Uno scoglio che sarebbe aggirabile frequentando il corso di medicina generale se non fosse che è precluso ai medici dell’emergenza sanitaria.

“Ecco quindi che ci ritroviamo in un limbo lavorativo: impiegati da anni sulle ambulanze, formati e cresciuti professionalmente in questo settore fondamentale per la vita dei cittadini, garantendo la copertura dei turni affinché il servizio all’utenza non venga interrotto ma, proprio per questo, non possiamo conseguire il titolo che ci consentirebbe di svolgere in maniera stabile il nostro lavoro”.

Ma cosa chiede il Campest 118? Una sanatoria, sulla falsariga di quelle già concesse sino al 2010, che stabilizzi i contratti di lavoro. “Oppure, quantomeno – si spiega -, di poter frequentare in sovrannumero il corso di Medicina Generale, così da ottenere l’agognato titolo per aspirare all’incarico a tempo indeterminato”. la parola adesso spetta ad Antonio Saitta, assessore regionale alla Sanità affinchè questo annoso nodo gordiano venga finalmente sciolto.

Da tempo, denuncia il Comitato, giace in consiglio regionale una mozione a questo riguardo la cui discussione viene continuamente rimandata. Perchè?

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