Assolta dall’accusa di aver partecipato in concorso, insieme al figlio Gabriele Defilippi e Roberto Obert l’ex professoressa di sostegno di Castellamonte Gloria Rosboch e condannata a 14 mesi di reclusione per truffa ordita ai danni della donna barbaramente assassinata. Caterina Abbattista, per il collegio del tribunale di Ivrea presieduto dal presidente Vincenzo Bevilacqua, non è un’assassina.

La sentenza di assoluzione è stata pronunciata nella tarda mattinata di oggi, martedì 19 giugno, al termine del processo che la vedeva imputata con l’accusa di omicidio e truffa. La scelta compiuta a suo tempo da Caterina Abbattista, operatrice socio-assistenziale, difesa dagli avvocati Gianpaolo Zancan e Tommaso Levi del Foro di Torino, di essere giudicata con il rito ordinario, si è rivelata quella giusta. L’intenzione era quella di dimostrare la sua estraneità al delitto e ci è riuscita.

Il suo ruolo nella truffa da 187 mila euro perpetrata ai danni della vittima è stato invece riconosciuto e per questo è stata condanna a 14 mesi di reclusione. Caterina Abbattista era stata arrestata insieme al figlio e maturo amante di questi il 19 febbraio del 2016, un mese dopo la scomparsa dell’ex insegnante, uccisa per aver denunciato Gabriele, l’ex allievo dalla personalità multiforme e oggi detenuto modello. Il 16 novembre del 2016 alla donna vengono concessi gli arresti domiciliari, poi revocati qualche mese più tardi.

Il figlio di Gabriele Abbattista, Gabriele Defilippi, 24 anni (reo confesso) e Roberto Obert, 59 anni, avevano invece optato per il rito abbreviato e sono stati condannati rispettivamente a 30 e 19 anni di carcere.