
Ceresole, 5 alpinisti francesi perirono in un’escursione. Condannata la guida alpina

Condannato a 18 mesi di reclusione per omicidio colposo e la pena sospesa con tutti i benefici di legge. La sentenza è stata pronunciata dal giudice eporediese Cecilia Marino dopo 7 anni dalla tragedia montana che costò la vita a cinque escursionisti francesi. La guida alpina Jean Pierre Olivier Etienne, 52 anni, di Creux Vincent è stata ritenuta responsabile di aver condotto gli alpinisti affidati alla sua reponsabilità in un’escursione ritenuta pericolosa. Dovrà anche pagare 450 mila euro alle parti civili e 110 mila euro di spese legali.
Era il primo maggio del 2008: i cinque escursionisti, accompagnati dalla guida alpina, erano partiti dalla Valle d’Aosta e stavano attraversando il Pian di Basei per raggiungere il rifugio “Città di Chivasso” sul colle del Nivolet. Alla partenza le condizioni meteorologiche erano buone, ma durante il percorso una fitta nebbia fece perdere l’orientamento al gruppo che si ritrovò in un canalone. La comitiva si trovava a 3 mila 300 metri di quota. All’improvviso una cornice di neve ha improvvisamente ceduto. La conseguenza è stata una valanga che ha travolto il gruppo.
A lanciare l’allarme fu il gestore del rifugio quando si rese conto che la comitiva stava tardando oltre il consentito. Quando il Soccorso alpino raggiunse il luogo del drammatico incidente trovò i cinque corpi, ormai privi di vita, ancora imbragati e legati l’uno all’altro. I soccorritori non poterono fare altro che recuperare le salme e trasportarle nelle camera mortuarie dell’ospedale di Cuorgnè. Unico superstite fu proprio la guida alpina.
In quella sfortunata e drammatica escursione perirono Bruno Paladini, 51 anni, francese di origini italiane, Christian Colomb, 60 anni, Sophie Chourtier, 38 anni, Jean Marie Christophe Gandon, 45 anni e Francois Ghautier, 44 anni.
Ieri mattina il giudice ha posto fine ad una vicenda giudiziaria che si è protratta per anni.