
Tre canavesani tra i feriti nell’incidente aereo di Casale Monferrato

Ci sono anche tre canavesani tra gli undici feriti sopravvissuti all’incidente aereo che si è verificato sabato scorso a Casale Monferrato. Un Smg 92 Turbo Finist che trasportava dieci appassionati di paracadutismo si è schiantato al suolo appena dopo aver effettuato il decollo.
Si tratta di uno dei incidenti aerei più gravi che sia siano verificati negli ultimi anni in tutta la penisola. Nel novero dei paracadutisti che hanno riportato ferite e che sono attualmente ricoverati in ospedale sono presenti anche Alberto Cialdella, 51 anni residente a Rivarossa e i due figli, uno dei quali minorenne. Alberto Cialdella è degente presso l’ospedale di Pavia insieme al figlio più piccolo mentre il figlio maggiorenne si trova al Cto di Torino. Nessuno di loro si trova in pericolo di vita.
Sull’incidente aereo stanno indagando i carabinieri coordinati dalla procura di Casale Monferrato che ha anche aperto un fascicolo. Sull’accaduto indaga anche l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. Ma per quale ragione un aereo da turismo, giunto al tredicesimo volo sui venticinque previsti, e revisionato di recente, sia potuto precipitare? L’ipotesi più probabile è che l’incidente possa essere stato causato da un guasto improvviso al motore.
Naturalmente saranno le verifiche dei tecnici a stabilire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il pilota ha cercato di effettuare, appena dopo il decollo, un atteraggio di emergenza nei campi vicini al campo di volo. L’aereo avrebbe dovuto raggiungere quota 4.500 metri, quanto basta per effettuare i lanci con il paracadute. Se non fosse stato per la perizia del pilota (anch’egli ferito) poteva essere una strage.