22/05/2017

Sanità

Ciriè, donna muore a sessant’anni per emoraggia cerebrale. Dona gli organi e salva altre vite

Ciriè

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Aveva sessant’anni la donna che lunedì 15 maggio scorso ha perso la vita e che ha donato i suoi organi: la paziente è deceduta per emorragia cerebrale presso il presidio ospedaliero di Ciriè. I famigliari hanno autorizzato, dopo che i medici hanno constatato la morte cerebrale, l’espianto degli organi. Un altro grande gesto di generosità che donerà la vita a diversi altri pazienti che necessitano di un trapianto urgente per sopravvivere. In questi primi mesi negli Ospedali di Chivasso, di Ciriè e di Ivrea dell’Asl To4, in questi primi mesi del 2017 sono stati 5 i prelievi multiorgano effettuati, lo stesso numero dell’intero anno 2016. Si tratta di numeri importanti, anche se apparentemente esigui, perché rivelano un’accelerazione nella disponibilità alla donazione.

La complessa procedura dell’accertamento di morte cerebrale è stata effettuata dall’équipe della struttura di Anestesia e Rianimazione di Ciriè, diretta dal dottor Giuseppe Roberti. Dopo aver accertato lo stato di morte cerebrale, i medici rianimatori hanno proceduto a informare i parenti dell’irreversibilità della condizione clinica della propria congiunta e a proporre la donazione degli organi. I familiari hanno prontamente risposto in modo affermativo alla richiesta dei clinici, che hanno così potuto attivare la complessa macchina organizzativa del prelievo e del trapianto d’organi. Grazie alla generosità e alla sensibilità dei familiari è stato possibile procedere al prelievo di reni, fegato, cuore e cornee.

L’iter che porta alla selezione del donatore, all’osservazione clinica che accerti secondo legge la morte cerebrale presso la rianimazione e alla predisposizione di una sala operatoria adeguata al prelievo richiede l’attivazione di un sistema organizzato a monte che non può in alcun modo essere improvvisato. Sebbene il numero di prelievi d’organo per anno sia generalmente esiguo, la massima efficienza dell’apparato sanitario-organizzativo preposto è costante e richiede un continuo aggiornamento sia culturale sia organizzativo da parte degli operatori sanitari coinvolti.

La dirigenza dell’Asl To4 sottolinea come siano molteplici le figure professionali reclutate nel percorso che va dall’osservazione al prelievo: medici anestesisti-rianimatori, coordinatore e infermieri di Rianimazione, medico legale, medico di Direzione Sanitaria, medico neurologo e tecnico di elettroneurofisiologia, coordinatore e infermieri strumentisti di sala operatoria, chirurghi prelevatori del team regionale, medici e tecnici di Laboratorio, cui si aggiunge l’imprescindibile supporto del Centro di coordinamento regionale.

“In questi casi – spiega Lorenzo Ardissone, direttore generale dell’Asl TO4 -, il nostro primo pensiero va alla persona donatrice e ai suoi familiari, che ringraziamo per il grande gesto di solidarietà, di generosità e di altruismo, che darà nuova vita a tante altre persone. Ma ringraziamo anche tutti gli operatori coinvolti, che, come sempre, hanno agito con la massima professionalità, competenza, sensibilità e umanità”.

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