
Ivrea, scoperta una maxi-evasione di 2,5 milioni di euro. Tre gl’indagati

Riciclaggio, falsa fatturazione e distruzione di scritture contabili: sono le pesanti accuse che il pubblico ministero della Procura di Ivrea Giuseppe Drammis ha mosso nei confronti di tre persone che operavano nell’Alto Canavese.
L’indagine svolta dalla Guardia di Finanza, è durata oltre un anno: alla fine gli agenti hanno scoperto un giro di fatture false per dieci milioni di euro. Le società alle quali erano intestate le fatture, avrebbero evaso 2 milioni e mezzo di Iva, dovuti ma mai versati al Fisco.
Nel mirino degli inquirenti sono finiti un broker finanziario, un imprenditore e un prestanome intestatario della società. Nel corso delle indagini i finanziari hanno scoperto che questa aveva fatturato oltre dieci milioni di euro senza aver mai svolto attività di marketing e pubblicità nazionale nel campo delle sponsorizzazioni sportive.
Questo il meccanismo accertato: la fatture emesse per le operazioni inesistenti e intestate a società compiacenti, venivano effettuate attraverso una società fantasma, intesta a un prestanome nullatenente, completamente priva di bilanci e che è risultata sconosciuta al fisco. Il denaro dell’Iva, non versato in virtù di un credito d’imposta inesistente, finiva poi sui conti bancari svizzeri dei tre indagati.
Gl’investigatori hanno segnalato all’autorità giudiziaria anche tutti i soggetti utilizzatori delle fatture false che hanno detratto indebitamente l’imposta mai pagata.