Saluggia: mistero sull’identità della donna trovata cadavere nelle acque della Dora

Un drammatico ritrovamento ha sconvolto la tranquillità di Saluggia nel pomeriggio di oggi, quando il corpo di una donna di circa 50 anni, segnalato nel cenale a Villareggia, è stato recuperato dalle acque della Dora. Il recupero è stato effettuato dai vigili del fuoco, coadiuvati da una squadra di sommozzatori, dopo una segnalazione arrivata da alcuni testimoni che avevano notato qualcosa di insolito nel fiume.

Le operazioni di recupero si sono concluse dopo alcune ore, ma il mistero rimane. Attualmente, sono i carabinieri di Livorno Ferraris, sotto il coordinamento della Procura di Vercelli, a indagare per identificare la donna e chiarire le circostanze della sua morte. Il corpo era stato inizialmente avvistato nel corso d’acqua Depretis, che attraversa il Canavese prima di sfociare nella Dora, nei pressi di Villareggia.

L’ipotesi di un gesto anticonservativo non è esclusa, ma potrebbe anche trattarsi di un incidente. Al momento, i dettagli rimangono scarsi, e le autorità mantengono un riserbo stretto sulle informazioni preliminari raccolte. Sarà l’esame autoptico a fornire ulteriori chiarimenti, determinando le cause del decesso e stabilendo se la donna sia morta a seguito di un gesto volontario o per un tragico incidente.

La comunità locale è stata profondamente colpita dalla notizia. Saluggia e le aree circostanti non sono nuove a ritrovamenti simili. Le acque della Dora, soprattutto nei periodi di piena, possono diventare pericolose, e in passato sono stati segnalati casi di incidenti, talvolta con esito fatale, legati a cadute accidentali o tentativi avventati di attraversare il fiume.

Tuttavia, gli investigatori non escludono altre ipotesi e stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita della donna. Al momento, si sta verificando se ci siano denunce di scomparsa recenti che possano collegarsi alla vittima, ma finora nessuna pista significativa è emersa. Sono inoltre in corso interrogatori tra i residenti e coloro che frequentano abitualmente la zona, per cercare di ottenere informazioni utili all’identificazione della donna. (Immagine di archivio).