11/08/2022

Arte

Villa della Regina a Torino: aperte le visite al cantiere di restauro della “Fontana del Nettuno”

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Inizia nella seconda metà di agosto il cantiere didattico per il restauro delle sculture della Fontana del Nettuno, al centro del Grand Rondeau, la struttura di notevole impatto scenografico posta all’ingresso di Villa della Regina, tra i complessi museali gestiti dalla Direzione regionale Musei Piemonte del Ministero della cultura. A svolgere l’intervento sono gli studenti del primo anno del settore di specializzazione in Materiali lapidei e derivati; Superfici decorate dell’architettura del Corso di Laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Torino, in convenzione con la Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.

Affiancati da un docente restauratore e da un gruppo di lavoro interdisciplinare, comprendente anche biologi e geologi, con la supervisione di Chiara Teolato, storica dell’arte, direttrice di Villa della Regina, e Giulia Comello, funzionario restauratore della Direzione regionale Musei, gli studenti affrontano le operazioni di studio, documentazione e restauro.
Si tratta di un insieme di 12 statue che comprende 5 figure femminili e 7 maschili, tra cui ninfe delle acque, divinità fluviali come personificazioni di fiumi e naiadi, le ninfe dei fiumi e delle sorgenti che tradizionalmente reggono un’urna. Le sculture sono disposte per lo più intorno al Ninfeo di Nettuno, una vasca centrale di circa 20 metri di diametro circondata dalle rampe speculari di uno scalone a tenaglia; alcune, invece, occupano le nicchie della Grotta di Nettuno che chiude il Rondeau sullo sfondo verso il piazzale superiore.

L’impostazione della fontana risale al 1645-1648 e si deve probabilmente all’architetto Amedeo di Castellamonte, mentre le sculture, già datate nel 1963 da Marziano Bernardi al XVIII secolo, secondo Paolo Cornaglia provengono dalla fontana realizzata nel 1664 nel giardino del Bastion Verde di Palazzo Reale, poi smantellata nel 1690.
Il cantiere di restauro è stato sollecitato dal mediocre stato di conservazione delle statue, soprattutto a causa di colonizzazioni biologiche di diversa natura che hanno attaccato le superfici lapidee, oltre alla necessità di trattare fessurazioni e fratture risarcite in precedenza con stuccature ormai degradate e non più funzionali. Il progetto interessa le sculture con più problemi conservativi e mira a mettere a punto le linee guida per gli interventi di restauro e un piano di manutenzione con monitoraggi periodici a lungo termine. Le attività di studio analizzano i fenomeni di degrado, non semplici, trattandosi di opere collocate all’aperto, in un contesto segnato da vere e proprie micro-nicchie ecologiche che richiedono la valutazione in situ dei prodotti e delle metodologie da adottare anche nel rispetto dell’ambiente circostante.

Per introdurre il pubblico nella complessa e affascinante realtà della conservazione del patrimonio culturale, il cantiere didattico di restauro è al centro di tre visite tematiche di approfondimento in programma nei mercoledì 24 e 31 agosto e 7 settembre sempre alle ore 16.30. Insieme ai tecnici e agli studenti coinvolti nell’intervento, i visitatori hanno così il privilegio di uno sguardo diretto su lavori che avvengono solitamente dietro le quinte, con l’opportunità di conoscere le strategie di intervento e le molteplici criticità poste dalle esigenze di carattere conservativo. Accanto alle peculiarità degli aspetti ambientali, il restauro delle sculture include, infatti, una serie di altre operazioni, dalla pulitura delle superfici alla ricollocazione dei frammenti distaccati, dalla rimozione di vecchie stuccature alla loro sostituzione con impasti adeguati.

La partecipazione alle visite è su prenotazione obbligatoria e il costo della visita è compreso nel biglietto di ingresso al complesso museale di Villa della Regina.

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