Vidracco: morì precipitando in un burrone. Indagato un dirigente dell’ex provincia

28/06/2016

Non fu soltanto una questione di fatalità: se sulla strada fosse stato installato un guard-rail forse Luigi Cantella, 74 anni, residente a Vigevano avrebbe potuto forse salvarsi. I fatti: la sera del 13 gennaio 2014, l’uomo che si era recato i Valchiusella a trovare il figlio quando la Peugeot che stava guidando precipitò in burrone che costeggia il tratto di strada compreso tra i comuni di Baldissero Canavese e Vidracco. L’incidente stradale ebbe un esito tragico. L’uomo perse la vita incastrato nell’abitacolo della sua auto e il suo corpo venne recuperato, non senza difficoltò dai vigili del fuoco, soltanto la mattina seguente. Per quell’incidente mortale la procura di Ivrea ha indagato il dirigente del Servizio Viabilità dell’ex provincia di Torino, che oggi fa capo alla Città Metropolitana con l’accusa di omicidio colposo. Il motivo? A giudizio della procura eporediese, se al posto del cordolo in pietra alto una trentina di centimetri fossero state installate protezioni adeguate, quella morte avrebbe potuto forse essere evitata.

In seguito a quell’incidente la famiglia si è affidata ai legali che hanno richiesto l’intervento dell’autorità giudiziaria che, sulla tragedia, ha aperto in fascicolo d’indagine affidato al pubblico ministero Chiara Molinari che ha disposto adeguati accertamenti per capire per quale ragione in quel tratto di strada incriminato, già teatro in passato di altri gravi incidenti era sprovvisto di barriere stradali. Anche il perito nominato dalla procura ha confermato che, dato che l’auto dell’anziano viaggiava a una velocità di circa 60 chilometri orari, se avesse urtato contro un guard-rail (che tuttora è assente nonostante le svariate richieste avanzate dallo stesso sindaco di Vidracco) non sarebbe precipitato nello strapiombo.

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