30/06/2023

Cronaca

Vialfrè: gli esposti di un consigliere di minoranza costringono l’Apolide Festival a traslocare a Collegno

Vialfrè

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Vialfrè: gli esposti di un consigliere di minoranza costringono l’Apolide Festival a traslocare a Collegno

Grazie agli esposti di un consigliere di minoranza del comune di Vialfrè, l’Apolide Rock Festival è costretto a traslocare a Collegno, privando il Canavese di un importante punto di riferimento artistico, culturale e anche economico. A spiegare le motivazioni di una scelta forzata sono gli organizzatori in una nota: “Dopo nove anni si rompe l’illusione di avere trovato ospitalità, comunità, casa tra i boschi che hanno visto crescere il Festival. Un Apolide, dovrebbe sempre ricordarsi chi è, cos’è. Giusto.

Ma la comunità di Vialfré che ci accolse nove anni fa, appunto, non è più. Dopo Alpette, trovammo non solo uno spazio isolato in cui fare un festival nel verde senza disturbare, ma trovammo una progettualità ambientale, sociale e culturale all’avanguardia, che collocava l’esperienza dell’Area Naturalistica Pianezze tra gli esempi di utilizzo consapevole di questo tipo di aree. Possiamo dire che Vialfré ha rappresentato un caso, tra l’altro riconosciuto con un cavalierato della Repubblica al sindaco dell’epoca per meriti ambientali”.

Perché era così importante Vialfré? Perché quell’area, utilizzata in passato come circuito per il motocross, era ridotta a discarica, ripulita dalla comunità e destinata alla socialità realizzando servizi permanenti necessari (cabina elettrica, allacciamenti fognari, depurazione acque, docce, servizi igienici, wifi) in grado di rendere utilizzabile l’Area Naturalistica Pianezze per eventi che negli anni hanno spaziato dai grandi Raduni nazionali Scout, alle feste della Polizia di Stato, a festival come Gran Bal Trad, Atlas e all’Apolide.
Il meccanismo economico del Comune di Vialfré era semplicissimo: per utilizzare l’area, si paga un affitto al Comune, che andrà a mitigare in parte alcuni costi connessi alle iniziative (tipo maggiori costi di raccolta rifiuti), e il restante viene reinvestito nella manutenzione dell’area. Dal 2021, l’aria intorno a Vialfré e alla sua area verde eccellente è cambiata di molto.

“Inizia tutto a deteriorarsi con una serie di esposti di un consigliere di opposizione del Comune di Vialfré, inoltrati a chiunque su qualunque argomento di competenza comunale, tra cui la nostra area. Esposti che incrociano rispetto dell’ambiente, malversazioni varie spiegano gli organizzatori del Festival. Montagne di esposti seriali che non hanno prodotto nulla dal punto di vista penale, ma che hanno trovato ascolto presso gli uffici competenti per l’Ambiente della Città Metropolitana, che dal 2017 ha ereditato dalla Regione Piemonte, la competenza su questo tipo di aree, tecnicamente definite ZSC (Zona speciale di conservazione).

Preso atto del cambiamento di approccio e delle nuove complessità rispetto all’esperienza Vialfré dal punto di vista ambientale, non ci siamo tirati indietro, ma con regolarità e acquisendo sul mercato le competenze scientifiche necessarie, abbiamo sviluppato un rapporto con gli uffici dell’Ambiente e della Città metropolitana oltre che dei vari enti competenti, continuo e proficuo che ci ha consentito, ad esempio di realizzare l’edizione 2022 affrontando e superando il nostro primo grande ostacolo, il piccolo rospo P’elobates fuscus insubricus’, un raro anfibio della famiglia Pelobatida a rischio estinzione e per questo protetto e osservato dal 2020 dagli studiosi di ‘Executive agency for small & medium-sized enterprises’.

Così dopo la scorsa edizione, abbiamo iniziato con il Comune, Gran Bal Trad ed Atlas a chiedere alla Città Metropolitana di riprendere il percorso in vista del 2023. Facendo ovviamente notare che queste organizzazioni necessitano di almeno 10-11 mesi per essere studiate, pianificate e costruite. E che nessuno vuole distruggere niente. Comunque. Sistemato il piccolo rospo, ormai amico, questo è l’anno dei pipistrelli, che pare popolino l’area di Apolide, anche se a osservazioni empiriche preferiscono il vicino Castello di Aglié. Ma tant’è. Da persone serie, incarichiamo un esperto di pipistrelli che effettua i propri studi, analisi e giunge alla conclusione che i tre giorni di festival gli fanno un baffo”.

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