
Venaria, la Corte dei Conti condanna l’ex direttore dei beni architettonici della Reggia Sabauda

Per la Corte dei Conti di Torino ritinteggiare e realizzare opere di ristrutturazione in casa propria, se i lavori sono eseguiti da un imprenditore al quale sarebbero stati promesse agevolazioni in gare d’appalto, sono da considerarsi una tangente: ed è con questa motivazione che la Corte dei Conti di Torino ha condannato Francesco Pernice, l’ex direttore del settore “Conservazione dei beni architettonici e impianti” del consorzio della Venaria Reale. Al termine dell’inchiesta penale Francesco Pernice aveva patteggiato 23 mesi di reclusione.
Di conseguenza, per i giudici amministrativi si crea un danno erariale alla pubblica amministrazione. La condanna è relativa a un’inchiesta condotta su una serie di presunte irregolarità commesse negli anni 2011-2012 negli appalti per restauri e altri lavori eseguiti nella Reggia sabauda.
Francesco Pernice era accusato di corruzione e la Corte dei Conti ha ritenuto, sulla base di casi similari che hanno fatto giurisprudenza, ha ritenuto sia stato commesso un “danno da tangente” anche per la pubblica amministrazione.
Un danno che dovrà essere risarcito dall’ex direttore. La Corte ha condannato Pernice a versare al Consorzio 164mila euro.