
Variante alla SS. 460, la Coldiretti chiede lo sblocco delle compensazioni per limitare i danni economici
Il Canavese si sta affermando come l’epicentro di sviluppo infrastrutturale, con progetti che una volta sembravano solo visioni lontane ora rapidamente in fase di realizzazione. Un progetto che per lungo tempo è rimasto in sospeso, la nuova variante della statale 460, sta finalmente prendendo forma. Questa strada offrirà un collegamento diretto per i veicoli pesanti tra Lombardore e le zone industriali di Busano e Rivara, una soluzione attesa da oltre due decenni.
Tuttavia, non mancano le preoccupazioni. La Coldiretti di Torino solleva questioni significative riguardo l’impatto ambientale e le conseguenze economiche di tali opere. La richiesta di un dialogo aperto sulle compensazioni per il nuovo tracciato della statale del Gran Paradiso è un chiaro segnale dell’inquietudine che pervade il settore agricolo. L’organizzazione agricola evidenzia come, nonostante le compensazioni e gli indennizzi proposti possano mitigare i danni economici, non si possa ignorare l’inevitabile consumo di suolo che ne deriverà. Bruno Mecca Cici, presidente della Coldiretti Torino, ricorda le osservazioni presentate in seguito alle riunioni sulle modifiche al progetto, volte a ridurre l’impatto sulle opere irrigue e sulla viabilità rurale.
Le richieste di compensazione avanzate mirano a limitare i danni all’agricoltura, ma vi è il timore che, con l’approssimarsi delle elezioni di giugno, la questione venga posticipata a tempo indeterminato. Questo potrebbe tradursi nell’avvio dei lavori senza le necessarie risorse finanziarie, causando un doppio danno, sia ambientale che economico, che gli agricoltori ritengono inaccettabile.
Di fronte a questo scenario, la Coldiretti insiste affinché si definiscano le compensazioni prima dell’inizio dei lavori, per evitare conseguenze irreversibili per il paesaggio e l’economia del Canavese.