09/10/2015
Cronaca
Valperga, si temono ancora crolli e le famiglie sfollate rimangono senza casa
Valperga
/Dovranno continuare a vivere fuori dalla loro casa per diverso tempo le tre famiglie che hanno dovuto abbandonare l’edificio in cui hanno abitato fino alla scorsa notte e sul quale è crollata la torre campanaria della chiesa sconsacrata di via Martiri in pieno centro storico, costruita nel 1742.
Lo stabile non è ancora sicuro dato che potrebbero verificarsi ancora ulteriori crolli. Il temporale che si è abbattuto su Valperga e il fulmine che ha letteralmente sventrato il campanile, potevano provocare una tragedia. Solo il caso ha evitato che l’accaduto si trasformasse in terribile dramma. Ne sanno qualcosa i membri della famiglia Minuto che ha avuto l’alloggio completamente danneggiato dal crollo. Marito, moglie all’ottavo mese di gestazione e un bimbo di tre anni e mezzo.
“Siamo salvi per miracolo” ha mormorato la donna ancora in evidente stato di shock. Dato che le tre famiglie sfollate non potranno rientrare in casa, l’amministrazione comunale di Valperga sta pensando alla sistemazione in albergo. Nel frattempo, però, prima che l’iter burocratico venga espletato, troveranno rifugio presso amici e parenti.
Via Martiri è ancora chiusa al traffico. Si attende che la messa in sicurezza dell’edificio religioso e dello stabile colpito sia definitiva. Nel frattempo si è appreso che l’ex chiesa è di proprietà della parrocchia di Valperga. Ergo, toccherà alla comunità parrocchiale farsi carico delle opere di ripristino dei danni provocati dal crollo della torre campanaria. Gli abitanti di Valperga non credono ancora che un solo fulmine abbia potuto provocare un black out così vasto e così tanti danni nell’arco di pochi istanti. L’incredulità è mista alla paura e adesso si teme che la prossima ondata di maltempo possa causare altre disastrose conseguenze.
Valperga è un paese spaventato e smarrito. Ma è anche un paese che saprà risollevarsi ed affrontare con coraggio questo terribile evento. Lo dimostrano l’impegno dell’amministrazione comunale, della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco di Cuorgnè e di Ivrea, i carabinieri di Rivarolo, Valperga e i colleghi del Nucleo radiomobile di Ivrea, l’efficienza della macchina della Protezione civile, la solidarietà nei confronti di chi ha è rimasto senza casa e ha rischiato di perdere la vita sotto calcinacci e pietre. Valori decisamente più forti di ogni avversità per drammatica che sia.
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