
Valperga: operatrice socio sanitaria licenziata dalle suore dopo un infortunio in casa di riposo

Aveva superato i 180 giorni di malattia a causa di una lacerazione ai tendini causata dal tentativo di salvare una paziente affetta da Alzheimer da una caduta e le suore che gestivano la casa di riposo di Valperga l’hanno licenziata. Vittima dell’infortunio e di una vicenda giudiziaria che si è trascinata per oltre due anni è Antonella Genisio, 57 anni, residente a Pratiglione. Alla fine il giudice del lavoro d’Ivrea Matteo Buffoni ha stabilito che il licenziamento era nullo e ha ordinato alla direzione dell’Istituto delle Figlie della Sapienza” di riassumere la dipendente.
Tutto aveva avuto inizio quando, a seguito dell’intervento chirurgico subito per ricucire il tendine l’operatrice socio-sanitaria aveva dovuto osservare un lungo periodo di immobilità superando in questo modo il periodo in cui per legge il datore d lavoro deve mantenere al dipendente ammalato il posto di lavoro. In quel caso l’Inail trasferì la pratica all’Inps considerando l’assenza del lavoro non più come infortunio ma come malattia.
La vicenda ebbe luogo nel mese di novembre del 2016. La sentenza di reintegro è rimasta sulla carta perché nel corso degli ultimi due anni alla congregazione religiosa è subentrata nella gestione della casa di riposo una cooperativa sociale.
Il legale della donna non ha potuto far valere il reintegro perché nel momento n cui è stata licenziata il datore di lavoro era diverso da quello attuale.
La speranza è di trovare una soluzione amichevole altrimenti Antonella Genisio dovrà nuovamente rivolgersi alla Giustizia.