
Valperga: due operai a processo per il devastante incendio dell’ex comprensorio Olivetti

Il devastante incendio che quel funesto 19 marzo 2013 distrusse oltre 20 mila metri quadrati del grande comprensorio Olivetti a Scarmagno, sarebbe stato causato dall’errato utilizzo di una fiamma ossidrica che due operai stavano utilizzando per, applicare una guaina incatramata sul tetto di uno dei capannoni. Il fuoco è sceso da tetto, hanno dichiarato i testimoni, in tribunale a Ivrea, dove si sta svolgendo il processo per individuare le responsabilità e le cause che hanno provocato il rogo.
La testimonianza resa dagli addetti del magazzino e del responsabile della sicurezza dello stabilimento CellTell è concorde e conferma il castello accusatorio del pubblico ministero che avrebbe individuato nell’errato uso del cannello, la causa scatenante dalle fiamme che, dopo aver minato alla base un lucernario, lo hanno fatto crollare su un deposito della CellTell dove si trovava del materiale altamente combustibile che ha alimentato l’incendio. A processo con l’accusa di incendio colposo sono comparsi Emanuele Giampaolo, 29 (avvocato Danilo Armanni) e Luca Blessent (difeso dall’avvocato Giuliano Arimondo) di 20 anni, i due dipendenti della società Omg di Valperga che il pomeriggio di quel famigerato 19 marzo stavano lavorando sul tetto dello stabilimento.
Alla sbarra è comparso anche Bruno Guglielmetti il titolare della ditta valperghese (difeso dagli avvocati Pio Cda e Giuliano Arimondo), Rosario D’Addio, Luca Barengo, Domenico Voiglio, responsabili della cooperativa Manutencoop e l’ex amministratore delegato della CellTell Domenico Pellegrini. Stando a quanto hanno dichiarato i testimoni il muro tagliafuoco avrebbe ceduto a causa dell’alta temperatura causata dall’incendio. Il fatto che le luci all’interno del capannone fossero accese, escluderebbe di fatto, l’ipotesi del cortocircuito. L’udienza proseguirà il prossimo mercoledì 27 aprile.