15/04/2025

Cronaca

Ucraina: il vicesindaco di Pertusio Antonio Cresto tra le rovine di Sumy: Bartoli: “Attacco vile”

Pertusio

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Ucraina: il vicesindaco di Pertusio Antonio Cresto tra le rovine di Sumy: Bartoli: “Attacco vile”

C’è anche una voce dal Canavese tra quelle che, in queste ore, raccontano l’orrore vissuto a Sumy, la città ucraina colpita da un devastante attacco missilistico nel giorno della Domenica delle Palme. A portare la solidarietà del territorio è Antonio Cresto, vicesindaco di Pertusio ed ex sindaco del piccolo comune piemontese, giunto sul posto insieme a una delegazione umanitaria.

L’attacco ha provocato almeno 34 vittime civili, tra cui due bambini, e oltre 100 feriti. Una strage che ha colpito ospedali, chiese, scuole e abitazioni. Sul campo anche il consigliere regionale del Piemonte, Sergio Bartoli, che nei giorni scorsi è stato nominato cittadino onorario del comune di Krasnokutsk, sempre in Ucraina.

“Ho appreso con dolore e indignazione del vile attacco missilistico che ha colpito Sumy durante un momento di raccoglimento e pace – dichiara Bartoli –. Non si è trattato di un errore, ma di un’azione deliberata contro luoghi sacri e simbolici: un ospedale, le scuole, le chiese. Questo non è più un conflitto: è terrore allo stato puro.”

Nel corso della missione, Bartoli ha visitato alcuni dei luoghi-simbolo della guerra: Irpin, Bucha, Hostomel, Kyiv. “Non voglio fare politica né ideologia – sottolinea – ma ciò che è accaduto a Sumy è un crimine contro l’umanità. Anche in guerra esistono limiti: qui sono stati superati tutti.”

La presenza della delegazione italiana non è passata inosservata. Cresto, insieme a Roberto Falletti dell’associazione La Memoria Viva, ha consegnato direttamente forniture mediche d’urgenza al reparto di ortopedia dell’ospedale cittadino. Il sindaco di Sumy li ha voluti ringraziare di persona: “Siete stati gli unici a non fermarvi al confine. La vostra presenza resterà nei cuori degli ucraini.”

Bartoli ha confermato che Cresto e Falletti stanno rientrando in Italia in sicurezza: “Sono stati testimoni e protagonisti di un gesto concreto, lontano dai riflettori ma vicino a chi soffre. Mentre altrove si alzano barriere, noi abbiamo scelto di attraversarle.”

Infine, un appello: “Serve una presa di posizione chiara da parte della comunità internazionale. Non si può più restare neutrali. È il momento di decidere da che parte della storia vogliamo stare.”

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