
Tragedia di caccia a Locana: sono due cacciatori indagati per la morte di Armando Dalla Bona, colpito per errore durante una battuta
Salgono a due gli indagati per omicidio colposo nell’inchiesta sulla morte di Armando Dalla Bona, l’82enne cacciatore di Montanaro ucciso da un colpo di fucile domenica 5 ottobre 2025 durante una battuta di caccia nei boschi di Locana, in località Davioni.
Il primo indagato, già iscritto nel registro nelle ore immediatamente successive alla tragedia, è un 19enne originario di Aosta e domiciliato a Castellamonte; il secondo è un 72enne, anch’egli cacciatore e residente nella stessa zona. Entrambi sono stati sottoposti al test dello stub, utile ad accertare la presenza di residui da sparo e a chiarire la dinamica dell’accaduto.
Secondo quanto emerso, il giovane avrebbe reso spontanee dichiarazioni alla Procura di Ivrea, spiegando di aver esploso un colpo dopo aver avvistato un cinghiale. Il proiettile, però, avrebbe raggiunto accidentalmente l’amico e compagno di battuta. L’inchiesta, coordinata dal procuratore eporediese, punta ora a ricostruire con precisione la sequenza dei fatti, verificando anche il rispetto delle norme di sicurezza previste per la caccia collettiva.
Questa mattina la magistratura ha conferito l’incarico per l’autopsia, che sarà eseguita nei prossimi giorni e dovrà chiarire la traiettoria del colpo e le cause esatte del decesso.
Armando Dalla Bona, ex dipendente della Singer, era molto conosciuto e stimato a Montanaro. Volontario della Croce Rossa e presidente dei Tiratori Canavesani di Lessolo, era appassionato di montagna e di caccia, attività che praticava da una vita con grande esperienza.
Il dramma si è consumato in pochi istanti: dopo l’esplosione del colpo, i compagni hanno immediatamente lanciato l’allarme e attivato i soccorsi, ma ogni tentativo di rianimazione si è rivelato inutile.
L’intera comunità di Montanaro si è stretta attorno alla famiglia dell’82enne, ricordandolo come un uomo generoso, sempre pronto ad aiutare gli altri.