
Tagli trasporti pubblici: dal 4 agosto meno corse sulla linea extraurbana 3107 tra Torino e Chivasso
Dal 4 agosto la linea extraurbana 3107, che collega Torino a Chivasso passando per Castiglione Torinese, Gassino e San Raffaele Cimena, vedrà una riduzione delle corse nelle fasce orarie meno frequentate. A comunicarlo è stata l’Agenzia per la Mobilità Piemontese, che conferma così un provvedimento già annunciato lo scorso giugno e sospeso temporaneamente in seguito alla protesta congiunta di numerose amministrazioni locali.
La decisione, che riguarda l’intera area omogenea 10, arriva in concomitanza con la pausa scolastica estiva, ma le amministrazioni temono che il nuovo orario ridotto possa trasformarsi in una misura strutturale, compromettendo la qualità del servizio pubblico per i pendolari e per tutte le fasce fragili della popolazione.
L’annuncio della razionalizzazione delle corse risale al 16 giugno. Da allora, una mobilitazione dei sindaci aveva portato prima a un confronto aperto, poi alla concessione di una tregua di un mese. In particolare, il Comune di Castiglione Torinese aveva presentato una proposta alternativa per garantire sostenibilità senza ridurre l’offerta. Tuttavia, l’assenza di un’intesa concreta ha riaperto la strada ai tagli.
La linea 3107 rappresenta l’unico mezzo pubblico diretto per molte persone che si spostano tra i Comuni collinari e Torino. Il ridimensionamento colpisce soprattutto chi lavora su turni, chi si muove per motivi sanitari o chi non può disporre di un’auto. Le corse tagliate, proprio perché distribuite nelle fasce di morbida, garantivano flessibilità e rispondevano a un bisogno crescente di mobilità sostenibile anche al di fuori degli orari scolastici e lavorativi tradizionali.
I sindaci, che avevano accolto il rinvio iniziale come una vittoria di dialogo istituzionale, ora tornano a esprimere preoccupazione. «A settembre la situazione sarà di nuovo critica», spiegano fonti comunali. Il timore è che si consolidi una progressiva marginalizzazione dei territori collinari, con riflessi anche in termini di aumento del traffico privato e dell’inquinamento ambientale.
L’Agenzia ha ribadito la propria disponibilità a mantenere aperto un tavolo tecnico con i Comuni, ma la partita decisiva si giocherà al termine della pausa estiva. Se il servizio non verrà ripristinato a pieno regime, è già prevista una nuova mobilitazione da parte delle amministrazioni locali.
Nel frattempo, i cittadini restano in attesa. E i sindaci promettono battaglia per tutelare un diritto alla mobilità che non può essere sacrificato in nome della sola razionalizzazione dei costi.