
Sicurezza al Lidl di Ivrea: prime risposte dall’azienda, ma la UilTuCS insiste su misure più forti

Dopo settimane di denunce e tensioni crescenti, qualcosa si muove sul fronte della sicurezza al supermercato Lidl di via Sant’Ulderico a Ivrea. Mercoledì 4 giugno si è tenuto un incontro tra la direzione di Lidl Italia S.r.l. e i rappresentanti sindacali della UilTuCS, convocato in seguito ai numerosi episodi di microcriminalità che da mesi preoccupano lavoratori e clienti.
La riunione arriva dopo un lungo crescendo di proteste, iniziate dalla UilTuCS e successivamente rilanciate anche dalla Filcams CGIL, che a maggio aveva diffidato formalmente l’azienda. L’incontro sembra segnare un primo passo verso il dialogo.
Il segretario generale della UilTuCS Ivrea e Canavese, Francesco Sciarra, ha ribadito la forte preoccupazione per la crescente insicurezza, in particolare per il personale femminile, bersaglio di aggressioni verbali e intimidazioni da parte di soggetti spesso in stato di alterazione.
Secondo il sindacato, molti di questi individui si sarebbero spostati dal vicino Movicentro all’area commerciale di via Sant’Ulderico, rendendo il punto vendita un bersaglio ricorrente.
Lidl ha illustrato alcune misure già in atto: rafforzamento della figura dell’assistente alla clientela, servizio di vigilanza armata con ronde giornaliere, presentazione di un esposto alle autorità, e riorganizzazione dei turni per garantire la presenza di personale maschile nelle fasce orarie più sensibili. Inoltre, l’azienda ha avviato un calendario di incontri periodici con i dipendenti per raccogliere segnalazioni e criticità.
Tuttavia, per la UilTuCS queste misure non sono ancora sufficienti. Il sindacato ha chiesto una presenza costante della vigilanza armata e un rafforzamento strutturato del servizio di ronda. L’azienda ha dichiarato la disponibilità a valutare queste richieste e ha concordato con i rappresentanti sindacali un monitoraggio continuo della situazione.
Il confronto avviene a distanza di poche settimane da un episodio particolarmente grave: ad aprile, un gruppo di giovani con il volto coperto e una pistola alla cintura aveva fatto irruzione nel supermercato, creando panico e razziando alcolici.
Ora, lavoratori e sindacato attendono risposte concrete. La paura non si cancella con un comunicato: servono interventi tangibili e tempestivi per garantire un ambiente di lavoro sicuro e dignitoso.