
Settimo Torinese: in tre giorni 500 profughi. Mancano i soldi. E’ emergenza

Una vera e propria invasione: in tre giorni sono giunti all’hub di Settimo Torinese, allestito presso la sede della Croce Rossa, 500 profughi. Trecento due giorni fa e duecento quest’oggi martedì 25 ottobre. A onor del vero del varo l’hub deve ancora essere ufficializzato con la costruzione delle nuove case container, ma l’emergenza sta assumendo proporzioni troppo allarmanti per essere sottostimata. Anche perchè le centinaia di migranti in arrivo dovranno essere forzatamente essere redistribuiti nelle otto province piemontesi, Canavese compreso.
La Prefettura di Torino sta gestendo al meglio il flusso di migranti ma ci sono piccoli comuni, in Canavese e non solo, che dichiarano di non essere in grado di per gestire un numero consistene di prfughi. E anche il malcontento degli abitanti rivela un disagio che rischia di innescare episodi d’intolleranza. Il sistema dell’accoglienza rischia di «saltare» da un momento all’altro: inizialmente si sperava che con l’arrivo dei mesi invernali il numero degli sbarchi potesse drasticamente diminuire, ma la recrudescenza dei conflitti nell’area mediorientale sta spingendo le popolazioni a fuggire e a prendere la via del mare con grande soddisfazione delle organizzazioni criminali alle quali appartengono gli scafisti.
La realtà va evidenziata in tutta la sua crudezza: il sistema è in crisi, le cooperative non ricevono più i soldi da mesi (nel solo Canavese il debito è salito a oltre tre milioni di euro) e le strutture rischiano di trasformarsi in semplici «parcheggi» con conseguenti disagi per i profughi e per i residenti nei paesi ospitanti. Una bomba pronta ad esplodere, con le conseguenze che è facile immaginare, anche perchè si prevedono incessanti arrivi di migranti almeno fino alla prossima primavera.