
Ivrea: in procura la presunta madre del neonato abbandonato in strada e morto in ospedale

Il procuratore capo di Ivrea Giuseppe Ferrando e i carabinieri della Compagnia di Chivasso stanno interrogando una donna di 34 anni, residente a Settimo Torinese, in via Turati, la stessa strada dove questa mattina, martedì 30 giugno alle 6,30, due netturbini hanno ritrovato un neonato morto mezzora più tardi all’ospedale “Regina Margherita” di Torino. Su questa agghiacciante vicenda di cronaca la procura di Ivrea aveva già aperto un fascicolo per omicidio a carico d’ignoti.
Se quello che si sospetta fosse vero la donna e il suo compagno potrebbero essere accusati di omicidio volontario. Si sospetta che il neonato sia stato gettato dal balcone di un appartamento al terzo piano dove abita la coppia. In quell’alloggio i carabinieri hanno effettuato accurati rilievi. Non è escluso che nelle prossime ore emergano novità che potrebbero essere conclusive.
Quando è stato trovato per terra dai due operatori ecologici, il bambino, nato da poche ore, era completamente nudo e giaceva vicino a uno straccio. Stefano Cravero, 21 anni, è il giovane che per primo, poco dopo le sei del mattino, ha visto il corpo del neonato. Il giovane stava rincasando dal turno di notte ed è lui ad aver avvisato i due dipendenti della Seta che si trovavano nei pressi. Una vicenda che fa accapponare la pelle. Il sindaco di Settimo Torinese è affranto e parla di “sconfitta della società”. La pietà dei settimesi è affidata ai peluches e ai piccoli mazzi di fiori. Di certo, al momento c’è, che nelle camere mortuarie del Regina Margherita giace il corpicino gelido di un bimbo che non aveva chiesto nulla, né di nascere né tantomeno di morire dopo aver emesso il primo vagito.