
Scomparso nel nulla tra i rovi e la Dora: l’angoscia per il chivassese Orazio Cena cresce di giorno in giorno

Una notte come tante si è trasformata in un incubo senza fine. Dalla serata di venerdì 13 giugno Orazio Cena, 54 anni, residente nella frazione Mosche di Chivasso, è scomparso nel nulla. Uscito di casa senza lasciare messaggi, ha fatto perdere le sue tracce a bordo della sua Ford, poi ritrovata chiusa e abbandonata tre giorni dopo, in fondo a una strada sterrata che porta al ponte d’Ugliacco, tra Villareggia e Mazzè.
Da allora, in questa lunga e angosciosa settimana solo silenzio. Le ricerche si sono concentrate in un’area impervia, dove la Dora Baltea scorre impetuosa e le sponde si perdono in una boscaglia fitta e difficile da esplorare. La sua auto è stata trovata in una zona appartata, conosciuta solo da pochi: pescatori, escursionisti, chi ha confidenza con il fiume e le sue insidie.
Carabinieri, vigili del fuoco, squadre cinofile, sommozzatori, droni ed elicotteri si sono mobilitati. Un imponente dispositivo di ricerca ha battuto palmo a palmo rive, sentieri e anse del fiume. Ma di Orazio nemmeno un indizio. Nessun oggetto, nessun segno. Come se fosse stato inghiottito dalla terra o risucchiato dal fiume.
Le ipotesi sono ancora tutte sul tavolo: un incidente, un malore improvviso, oppure un gesto volontario. Ma nessun elemento, finora, consente di avvalorare una pista piuttosto che un’altra. Il tempo passa e con lui cresce l’angoscia di familiari e amici, stretti in una morsa di attesa e impotenza.
Chi conosce Orazio lo descrive come un uomo tranquillo, riservato, molto legato alla famiglia. Nulla lasciava presagire una fuga o una scelta estrema. Eppure, da quella sera, nessuno l’ha più visto.
“Dov’è finito Orazio Cena?” è la domanda che si ripete ogni giorno tra i boschi e le sponde della Dora. Finché ci sarà un sentiero da esplorare, un metro d’acqua da scandagliare, qualcuno continuerà a cercarlo. Ma l’ombra che avvolge questa vicenda si fa sempre più spessa. E il timore, ogni giorno che passa, è che questo silenzio possa durare per sempre. (Immagine di archivio).