
Scarmagno: tensione alle stelle. Il titolare della Darkem e il figlio sono stati aggrediti dai vicini

L’appuntamento era fissato per mercoledì sera con i carabinieri e i tecnici dei vigili del fuoco di Roma per compiere un sopralluogo all’interno dello stabilimento chimico Darkem, teatro, nella notte tra lunedì e martedì scorso, di una notte d’inferno caratterizzata da una serie di esplosioni e di un furioso incendio che ha distrutto l’impianto produttivo, ma mentre stavano raggiungendo il sito, il titolare dell’impresa e il figlio si sono imbattuti in alcuni vicini che li avrebbero prima aggrediti verbalmente e poi fisicamente.
Il pronto intervento dei carabinieri della stazione di Strambino, ha impedito che l’aggressione potesse ulteriormente degenerare. Padre e figlio hanno dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari dopo essere stati trasportati al pronto soccorso d’Ivrea. I medici hanno emesso una prognosi di venti giorni. L’episodio dimostra in concreto come la tensione, nell’area di Scarmagno dopo quella notte infernale, sia altissima. La procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per incendio colposo a carico di ignoti. L’altra mattina il titolare della Darkem è stato ascoltato dal sostituito procuratore Giuseppe Drammis che è titolare dell’inchiesta giudiziaria. Gli aspetti da chiarire non sono pochi.
Certo è che le violente esplosioni hanno gravemente danneggiato anche una decina di aziende situate nel comprensorio industriale. I danni subiti sono così ingenti che è in forse il futuro di circa 500 dipendenti. Al momento non risultano iscritti sul registro degli indagati della procura. Esplosioni e conseguente rogo hanno ferito 14 persone, gran parte delle quali appartenenti alle forze dell’ordine e ai vigili del fuoco.