
Santuario di Belmonte: i francescani lasciano il Santuario e la Regione tratta per l’acquisto
Il prossimo giovedì 20 settembre i pochi monaci francescani, appartenenti all’ordine religioso che da secoli gestivano il Santuario di Belmonte, saranno trasferiti a Pinerolo e la Regione Piemonte sta cercando di intavolare una trattativa con la proprietà della struttura religiosa per definire l’acquisto del Sacro Monte. A lanciare l’allarme su un bene artistico e architettonico unico nel suo genere, tanto che l’Unesco lo ha dichiarato patrimonio dell’umanità, sono stati sindaci dei comuni che hanno immediatamente richiesto l’intervento della Regione e del presidente Sergio Chiamparino.
Pare (il condizionale è d’obbligo) che anche la Curia non abbia intenzione di starsene con le mani in mano e stia pensando di inviare una task force laica che dia continuità all’apertura di uno dei monumenti religiosi più rappresentativi del Piemonte. Acquistare il Sacro Monte, il Santuario e tutti gli edifici che fanno da contorno al monumento costerà diversi milioni di euro. E un progetto di rilancio, che si basa sulla ristrutturazione conservativa costerà altrettanto.
Il confronto tra gli amministratori regionale e i discendenti della famiglia aristocratica dei Masino, proprietari del Sacro Monte, prosegue. L’obiettivo è quello di trovare una soluzione condivisa che, come si suol dire, salvi la capra e i cavoli del padrone.