Sanità, Avetta (Pd): “Bene emodinamica e angiografo, ma si devono rafforzare i servizi sanitari in Canavese”

La riapertura dell’unità di emodinamica e la sostituzione dell’angiografo presso l’ospedale di Ivrea sono stati accolti come segnali positivi per la sanità canavesana, ma il consigliere regionale Alberto Avetta (Pd) avverte: “Non possiamo fermarci qui”. Secondo Avetta, queste iniziative rappresentano un primo passo verso il rilancio di un sistema sanitario che necessita di interventi strutturali urgenti. “Il Canavese è un territorio complesso che include aree urbane, vallate e zone rurali. Per rispondere efficacemente ai bisogni di salute dei cittadini, è necessario rafforzare sia la sanità ospedaliera sia i servizi territoriali,” ha sottolineato.

Il consigliere ha posto l’accento sulla carenza di personale sanitario come principale ostacolo al miglioramento del sistema. “La precondizione per qualsiasi intervento di rilancio è l’assunzione di più medici, infermieri, tecnici e operatori sociosanitari. Senza risorse umane adeguate, anche le migliori infrastrutture restano inefficaci,” ha dichiarato. Avetta ha inoltre ribadito l’importanza di consolidare l’ospedale esistente in attesa della costruzione del nuovo presidio previsto per Ivrea, un progetto che richiederà ancora anni prima di essere realizzato.

La discussione sulle risorse necessarie per rafforzare il personale e migliorare i servizi sarà al centro del dibattito sul bilancio regionale all’inizio del 2025. “Speriamo che il ‘sacco di Natale’ del presidente Cirio e dell’assessore Riboldi contenga i fondi indispensabili per sostenere la sanità del nostro territorio,” ha concluso Avetta, invitando le istituzioni a dare risposte concrete alle esigenze dei cittadini del Canavese. L’auspicio è che il 2025 segni una svolta per il sistema sanitario locale, con interventi mirati e una programmazione a lungo termine per garantire servizi di qualità in un territorio ampio e diversificato.