
San Maurizio Canavese inaugura la “Casa della Libertà”: l’ex bene confiscato ora sede delle associazioni locali
A San Maurizio Canavese è stata inaugurata sabato 22 novembre la «Casa della libertà», l’edificio di via Ceresole confiscato alla criminalità organizzata e acquisito dal Comune negli anni scorsi. Dopo i lavori di ristrutturazione, la struttura è stata destinata a ospitare le sedi locali di Avis, Aido e Admo, mentre nei garage annessi trovano ora posto i mezzi dell’Avulss.
Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco Michelangelo Picat Re, l’intera amministrazione comunale e numerosi rappresentanti istituzionali: il viceprefetto di Torino Marita Bevilacqua, il commissario capo della Polizia di Stato Maria Gabriella Annaccarato, il vicedirigente della Polizia di frontiera dell’aeroporto di Torino Enrico Costantino, il comandante della Compagnia carabinieri di Venaria Silverio Gesuè, la comandante della Tenenza carabinieri di Cirié Aurora Palmieri e il comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Lanzo Osvaldo Loiacono. Presenti anche l’eurodeputato Giovanni Crosetto, il commissario della Casa circondariale di Torino Federico Maria Fasone, rappresentanti dell’Enac, dei vigili del fuoco locali e delle associazioni provinciali Avis e Aido. All’inaugurazione hanno inoltre partecipato amministratori dei Comuni limitrofi, referenti dell’associazione Libera e i volontari dei sodalizi che utilizzeranno gli spazi, insieme a padre Ashir per la parrocchia di San Maurizio Martire.
Durante il suo intervento, il sindaco Picat Re ha evidenziato il valore del recupero dell’immobile: «Quella di oggi non è una semplice inaugurazione, ma un segnale concreto di legalità e di riscatto». Il primo cittadino ha ricordato come l’edificio, un tempo legato ad attività illecite, sia ora restituito alla collettività e affidato a realtà associative impegnate nel volontariato e nel sostegno alla comunità.
«Quando istituzioni e territorio lavorano insieme – ha aggiunto – la legalità diventa un obiettivo raggiungibile. La presenza di associazioni che si occupano di dono, solidarietà e cura rende ancora più significativo questo percorso di trasformazione». Con la nuova destinazione d’uso, l’ex immobile confiscato diventa un punto di riferimento per il volontariato locale e un simbolo di impegno civico.
Francesco Sermone