
San Giorgio: finì in carcere per una rapina commessa dal fratello. Giovane assolto e risarcito

Aveva scontato una pena a tre mesi di reclusione e due anni da trascorrere con l’obbligo di dimora per una rapina che aveva commesso il fratello alla filiale Intesa Sanpaolo di San Giorgio Canavese. Adesso quei 53 giorni trascorsi in carcere senza aver commesso alcun reato valgono 12mila e 498 euro. Lo ha stabilito una sentenza della Corte d’Appello di Torino. Daniele Gallo Cassarino, 28 anni, può finalmente tirare un grosso sospiro di sollievo. Il fatto aveva avuto luogo nell’estate del 2012.
Il giovane dopo l’arresto aveva subito proclamato davanti in tribunale a Ivrea la sua innocenza, rispetto al reato contestato indicando nel fratello che gli somigliava molto, il probabile autore della rapina. Il giudice non credette alla sua versione e nel mese di novembre del 2014 lo condannò in primo grado a quattro anni e mezzo di reclusione. E neanche la confessione resa dal fratello che aveva effettivamente compiuto la rapina servì a scagionare Daniele Gallo Lassarino tanto che i giudici avevano rigettato la richiesta di un esame antropometrico che a giudizio della difesa aveva lo scopo di verificare se il rapinatore ripreso dalle telecamere di sorveglianza fosse effettivamente il giovane condannato.
Una richiesta che la Corte di Appello di Torino ha accolto; l’esame ha definitivamente scagionato il giovane e i giudici lo hanno assolto con formula piena e fissando in gli oltre 12 mila euro il risarcimento per quei 53 giorni trascorsi ingiustamente in carcere.