
San Francesco al Campo, il Velodromo Francone lascia: “Fine di un’esperienza. Il Comune ci ha esclusi”
È la fine di un’era per San Francesco al Campo: dopo anni di gestione, l’ASD Velodromo Francone ha annunciato che il prossimo 30 settembre riconsegnerà le chiavi del Centro Polisportivo Comunale, ponendo termine alla convenzione che per lungo tempo ha regolato la cura e lo sviluppo dell’intera area sportiva. La decisione, comunicata già ad aprile, è stata ufficializzata con una nota diffusa il 15 luglio: un comunicato amaro, misurato nei toni ma durissimo nei contenuti.
Alla base della scelta c’è una profonda frattura con l’Amministrazione comunale, accusata dall’associazione di aver mancato un’occasione cruciale: costruire una visione condivisa sul futuro del centro, accompagnata da una pianificazione concreta e da garanzie economiche affidabili. Dopo mesi di tentativi di confronto rimasti senza esito, l’ASD ha scelto di voltare pagina, sottolineando come l’assenza di dialogo e di coinvolgimento effettivo nelle scelte strategiche abbia svuotato di senso la collaborazione.
Non si tratta solo di una questione gestionale. In gioco c’è il futuro di un luogo che negli anni è diventato il cuore pulsante della vita sportiva e associativa del paese. All’interno del Centro convivono realtà come la World on Bike Free Time, la Ludotella con il suo centro estivo, i gruppi sportivi di tennis, bocce, calcetto, la Pro Loco e molte altre associazioni. Un tessuto vivo, fatto di volontariato e impegno quotidiano, che oggi rischia di essere messo in discussione da una gestione che l’ASD definisce poco chiara e priva di visione.
Nel documento diffuso si evidenzia come la rottura non sia arrivata per divergenze puntuali, ma per un progressivo logoramento del rapporto con il Comune. L’associazione lamenta di essere stata totalmente esclusa dai processi decisionali legati allo sviluppo del Centro, nonostante anni di esperienza e investimenti diretti. Una scelta, quella dell’Amministrazione, vissuta come un segnale inequivocabile di sfiducia.
Nonostante il disimpegno annunciato, l’ASD Francone ribadisce la volontà di continuare a operare nel settore della promozione sportiva dilettantistica e di mantenere vivo il valore simbolico e sportivo del velodromo, struttura riconosciuta a livello nazionale. Tuttavia, l’apertura a future collaborazioni sembra più un gesto formale che un’autentica aspettativa, alla luce di quanto accaduto.
Resta ora da capire come l’Amministrazione comunale affronterà la transizione. A chi verrà affidata la gestione dell’impianto? Come si garantirà la continuità delle attività sportive e associative? Sarà pubblicato un nuovo bando o si opterà per una soluzione provvisoria?
Domande cruciali per una comunità che, da anni, si identifica con quel centro sportivo. Senza una direzione chiara e senza il coinvolgimento delle realtà che lo hanno reso vivo, il rischio concreto è che il Polisportivo si trasformi in un contenitore vuoto, governato da logiche occasionali e bilanci precari.
Sul piano simbolico, la restituzione delle chiavi da parte dell’ASD rappresenta molto più di una chiusura formale. È la fine di un progetto nato dal basso, costruito con fatica e visione. Un segnale allarmante, che solleva interrogativi su come le istituzioni sappiano – o vogliano – dialogare con le energie vive del territorio. E, soprattutto, su quanto valgano oggi la fiducia e la corresponsabilità nella gestione dei beni comuni.