27/03/2017
Economia
Rivarolo/Rivara – Comitato per la continuità di RivaBanca: ecco il programma di attività per il 2017-2018
Rivarolo Canavese
/Il Comitato per la continuità di Rivabanca rende noto il suo programma di attività per il periodo luglio 2017 – giugno 2018. Un piano articolato, per punti, che definisce obiettivi e strategie in modo trasparente per garantire la sopravvivenza e lo stato di salute della banca, oltre la proposta di soluzioni e alla costruzione di relazioni comunitarie a beneficio del territorio. Tra i punti inclusi nel programma di attività: l’adeguatezza patrimoniale, la redditività, la liquidità, l’asset quality, il rapporto tra costi e margine di intermediazione. Inoltre, l’aumento del numero di soci, la riduzione di alcune voci di costo (consulenze non strategiche, rinegoziazione dei contratti di servizio), la parziale riorganizzazione della rete, la riduzione del numero di consiglieri e varie attività da sviluppare a livello locale (microcredito, stages, formazione scolastica, finanziamenti antiusura, ecc..). Composto da un nutrito gruppo del comitato costituente della banca, normali cittadini, anche non soci dell’istituto di credito, che vogliono difenderne l’autonomia, la continuità e la crescita, il Comitato si oppone alla fusione di Rivabanca, la Banca di Credito Cooperativo (BCC) di Rivarolo Canavese, Rivara ed enti territoriali locali con la Banca d’Alba. Nel programma il Comitato sottolinea che la Banca d’Italia non ha mai parlato di liquidazione rispetto a Rivabanca, ma di debolezza dovuta al recente avvio dell’attività bancaria. Precisa inoltre che la realtà di una banca di comunità riduce il rischio (no derivati).
Questo il programma di attività del comitato per la continuità di Rivabanca relativo al periodo: luglio 2017 – giugno 2018
La banca d’Italia per Rivabanca non ha mai parlato di liquidazione ma di debolezza dovuta al recente avvio dell’attività bancaria. Essere banca di comunità riduce il rischio – no derivati. Le Bcc che operano fuori del territorio di competenza diventano banche di credito ordinario (fonte: Banca d’Italia).
1 ADEGUATEZZA PATRIMONIALE. La banca con probabilità non farà ricorso alla possibilità riconosciutale di iscrizione delle imposte anticipate, per le rettifiche deducibili in futuri esercizi sulle perdite fiscali pregresse nella misura del 24% dell’ammontare delle perdite; il danno per questa mancata modifica è stimabile in € 150.000, a riduzione la perdita di esercizio 2016 aumentando parimenti i fondi proprie/o accantonamenti. (100.000 per aumento dei fondi propri e 50.000 aumento da 0,5% a 0,7% gli accantonamenti. Perché non si è fatto? La banca tutor in caso di incorporazione di RivaBanca avrebbe maggior beneficio.
Il fabbisogno quindi stimato è pari alla differenza tra il capitale minimo previsto dalla normativa per le banche cooperative di 5.000.000 Euro e il capitale residuo al 31 dicembre 2016 al netto delle perdite di esercizio e alle nuove sottoscrizioni; in assenza di dati certi calcoliamo un fabbisogno per il 2017 di € 500.000 (cinquecentomila euro), (copertura delle perdite dei primi due esercizi). In maniera più che prudenziale si calcola lo stesso fabbisogno per l’anno 2018 in assenza di utili di esercizio, per il ricalcolo degli assorbimenti e maggiori accantonamenti (deterioramento fisiologico della qualità del credito) e riduzione del subordinato per 150.000.
2 REDDITIVITA’/ROE. Industria bancaria presenta un ROE di 1,4%, Ns obiettivo 2017 è raggiungere utili pari a 1,5% e nel 2018 il 2,5%. (come da budget predisposto a parte)
3 LIQUIDITA’. Entra in funzione ABACO (RivaBanca ha individuato le attività creditizie che possono essere offerte in garanzia a fronte di finanziamenti collateralizzati), libera titoli per un controvalore di 4/5 milioni di Euro. Si continua l’offerta di depositi vincolati fino a 24 mesi.
4 ASSET QUALITY. Riduzione duration finanziaria. La Capogruppo definisce le linee guida di gestione del portafoglio titoli che assicurino una gestione integrata del rischio di mercato.
5 COST/INCOME rapporto tra costi e margine di intermediazioni: obiettivo 80% a fine 2017 (esercizio 2015 :330%, esercizio 2016 :110%).
6 NUMERO DI SOCI allargare la base sociale, mantenere gli impegni del piano industriale con un incremento a 2100 soci, oggi 1640) entro il 30 giugno 2018, sottoscrizione media di 1.000 Euro pro capite.
Strumenti: si richiede a tutti di presentare un nuovo socio entro il 30 settembre 2017 e la possibilità di aumentare la propria quota sottoscritta in ragione delle proprie disponibilità (minimo 100 euro).
7 RIDUZIONE DEI COSTI. Azzeramento delle consulenze non strategiche, rinegoziazione contratti di servizio, riduzione costo del personale -10% (risparmio stimato Euro 100.000/anno).
8 PARZIALE RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE. Riequilibrio tra costi amministrativi e costi commerciali, trasformazione di una risorsa con attitudini di sviluppo commerciale.
9 RIDUZIONE NUMERO CONSIGLIERI DA 7 A 5 (come previsto dal Gruppo Industriale).
10 ATTIVITA’ PROPRIE DI RIVABANCA SUL TERRITORIO: stages, finanziamenti antiusura, microcredito, formazione liceo Aldo Moro, tesoreria enti.
Aggiornamento sul GRUPPO INDUSTRIALE E NORMATIVA SALVA RISPARMIO:
- Cassa Centrale Banche (gruppo industriale con sede a Trento) a cui si sono aggregate tutte le piccole e medie BCC e CRA assicura a RivaBanca di poter svolgere il proprio ruolo di banca territoriale in un sistema a rete che offre prodotti, servizi, consulenza agli investimenti: svolgerà attività di direzione e coordinamento. RivaBanca potrà rivestire carattere di autonomia a fronte di meritevolezza. (definizione di classi di merito) La partecipazione al gruppo richiede un investimento iniziale commisurato alle dimensioni della banca analogo a quello richiesto da ICCREA come differenza tra la patrimonializzazione della banca e quella regolamentare.
Si invita il CDA di RivaBanca a richiedere a CASSA CENTRALE BANCA una simulazione nell’attuale versione del modello risk Based del posizionamento della nostra banca nei criteri di meritevolezza con i dati di bilancio al 31.12.2016.
- Sul piano patrimoniale, per le BCC un passaggio di straordinaria rilevanza è rappresentato dall’approvazione, con la Legge 17 febbraio n. 15, dell’art. 26-ter, contenente una modifica normativa di natura fiscale – promossa, sostenuta e curata da Federcasse – volta a consentire alle Banche di Credito Cooperativo ed alle Casse Rurali il pieno utilizzo, sotto un profilo contabile e prudenziale, delle attività per imposte anticipate c.d. “qualificate”
QUELLO CHE STAVAMO FACENDO
1) garantire e gestire la fiducia;
2) fornire soluzioni (non solo prodotti);
3) costruire relazioni “comunitarie”
Dov'è successo?
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