
Rivarolo, Mario Perri avrebbe ucciso Pierpaolo Pomatto per rapinarlo delle banconote false?

Tutte quelle banconote da 50 euro che il felettese Pierpaolo Pomatto possedeva avevano probabilmente scatenato la cupidigia di Mario Perri, 55 anni, domiciliato a Rivarolo Canavese. Secondo gl’inquirenti potrebbe essere questo il movente che avrebbe indotto l’uomo a uccidere, con un colpo di pistola alla nuca, Pomatto, 66 anni. Ma Perri non sapeva che tutto quel denaro fosse falso. Un delitto inutile quanto efferata è stata la rapina. Secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori, nella serata del 18 gennaio scorso, i due uomini si sarebbero recati nelle campagne di frazione Vesignano di Rivarolo a bordo dell’auto di Pomatto. Giunti dietro a un’azienda della zona, sarebbero scesi dall’auto. Dopo aver compiuto l’assassinio l’uomo, accortosi che le banconote recavano la scritta facsimile, è risalito sulla Fiat Multipla della vittima, si è recato fino al parcheggio del supermercato Pam dove ha parcheggiato l’automezzo.
Il fermo è stato convalidato dal Gip del tribunale di Ivrea, Stefania Cugge, perché Mario Perri avrebbe fornito un falso alibi. L’uomo continua a professarsi innocente ma la sua versione dei fatti non coincide con gli elementi in mano ai carabinieri. Mario Perri, originario della provincia di Cosenza, ha alle spalle un ricco curriculum vitae costellato di diversi reati. Tra qualche settimana dovrebbero giungere i referti delle indagini analitiche compiute dagli uomini del Ris di Parma: se sulle banconote false e sull’auto verrà riscontrata la presenza delle impronte digitali di Mario Perri, la sua posizione giudiziaria diverrà molto più complicata. Pomatto e Perri si conoscevano da tempo. I carabinieri, coordinati dalla procura di Ivrea, continuano a indagare.