
Rivarolo, la procura ha chiesto dieci rinvii a giudizio per le firme false nel Pd

La procura della Repubblica di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio di dieci persone che ritiene siano implicate a vario titolo nella falsificazione delle firme raccolte in occasione delle scorse elezioni regionali a sostegno dell’attuale presidente della Regione Sergio Chiamparino.
I pubblici ministeri Patrizia Caputo e Stefano Demontis a conclusione delle indagini hanno chiesto che i dieci indagati siano processati. Tra questi figurano anche Mara Milanesio, ex assessore comunale di Caselle e funzionario della segreteria torinese del Pd e Cristina Rolando Perino, anch’essa funzionaria del Partito Democratico, residente a Rivarolo e nel 2007 al 2009 segretario della Federazione del Pd eporediese.
Il castello accusatorio avrebbe individuato proprio in Cristina Rolando Perino, unica dipendente della Federazione di Torino in servizio con mansioni di segreteria, la persona che avrebbe falsificato le firme di Pasquale Valente, ex consigliere provinciale Pd, che aveva il compito di autenticare quelle raccolte.
La perizia calligrafica eseguita per conto della procura da Rosanna Ruggeri escluderebbe che le firme fossero di Valente. Per l’accusa, quindi, ad apporle sia stata la Perino. I pm sostiengono anche che le firme furono falsificate perché in realtà nelle liste figuravano nomi di elettori ricopiati da elenchi già esistenti.
L’inchiesta riguarda tre liste: il listino regionale di Chiamparino, la lista provinciale del Partito Democratico e quella denominata “Chiampaarino per il Piemonte”. Il Gup Paola Boemio, ha fissato per il 26 gennaio la prima udienza.
La procura ha altresì chiesto chiesto che si celebri il processo a carico di Tina Pepe, Pasquale Valente, Rocco Florio (presidente della Circoscrizione V di Torino), Davide Fazzone, il consigliere regionale del Pd Daniele Valle e sua moglie Alessandra Orlandi, Stefania Ziccarelli e Salvatore Palermo.