Rivarolo: centrale a biomasse, la Città Metropolitana concede una proroga alla Sipea

17/02/2016

La Sipea/Cofely/Engie, la società che gestisce la centrale di cogenerazione a biomasse di Rivarolo, avrà tempo fino al 15 marzo prossimo per ottemperare alle richiesta avanzata dal Comune di Rivarolo, ossia di dare l’avvio al teleriscaldamento, che era la condizione essenziale per realizzare, a suo tempo, la centrale a biomasse. Questa sera, alle ore 17, in corso Inghilterra 7, a Torino, si è conclusa la Conferenza dei servizi, convocata dalla città metropolitana di Torino, per l’istanza di rinnovo dell’autorizzazione per l’impianto di cogenerazione alimentato a biomassa della società Sipea/Cofely/Engie. Alla conferenza hanno preso parte la Città Metropolitana, l’Arpa, la società Sipea/Cofely/Engie, l’Asl TO 4 e il Comune di Rivarolo rappresentato dal sindaco Alberto Rostagno, dall’assessore Francesco Diemoz, il responsabile ufficio tecnico geom. M. T. Leone e il consulente tecnico professor ingegnere Giuseppe Genon. Sono stati presi in relazione, dopo un’introduzione storica-cronologica, espletata dal responsabile del procedimento dottor Alberto Cucatto della Città metropolitana, tutti i parametri utili alla definizione del rinnovo autorizzativo. Per quanto riguarda l’emissione delle polveri sottili e degli NOx la città di Rivarolo ha chiesto limiti più restrittivi. Il consulente professor Giuseppe Genon ha chiesto la realizzazione di migliorie tecnologiche all’impianto. Sono state evidenziate tutte le incongruenze della centrale con l’impatto acustico non risolto e il problema degli autocarri che transitano e sostano nel piazzale sollevando polvere e rendendo di fatto invivibile la zona di transito.

“Come sindaco della città ho messo in evidenza la mancata cogenerazione, condizione indispensabile per l’autorizzazione fin dal 2006, mai effettuata ha dichiarato a margine della Conferenza dei Servizi il sindaco Alberto Rostagno -. Ho relazionato su tutte le richieste ed i passaggi effettuati per chiedere che venisse attuata la cogenerazione. Ho ribadito, quanto già espresso recentemente, che per il sottoscritto e per i cittadini che amministro, il tempo è scaduto, non accetto la richiesta di ulteriori proroghe, chiedendo alla Città Metropolitana l’immediato stop all’autorizzazione della centrale”. Risultato finale? La dottoressa Paola Molina della Città Metropolitana non ha recepito l’istanza, ma ha concesso un’ulteriore proroga fino al 15 marzo (non al 15 aprile come chiesto dalla Sipea), data in cui verrà riconvocata la Conferenza dei Servizi.

“Ho chiesto che se al 15 marzo la centrale a biomassa si presenterà, alla prossima conferenza dei servizi, senza aver iniziato la cogenerazione e senza aver ottemperato alle altre prescrizioni imposte oggi, venga immediatamente sospesa l’autorizzazione e non più rinnovata – continua il primo cittadino -. A questa richiesta la dottoressa Molina e il dottor Cucatto hanno espresso il loro assenso. Ho concluso il mio intervento dicendo che l’inquinamento ambientale indotto dall’impianto a biomassa, pur nel rispetto delle norme vigenti, peggiora la qualità dell’aria e del territorio rivarolese, con le emissioni dal camino, con quelle del traffico dei mezzi pesanti  e peggiora la qualità del suolo. I rischi sanitari indotto da questa contaminazione, per quanto piccoli possono essere, non sono giustificati dall’impianto, il cui unico scopo è quello di massimizzare gli utili in base agli incentivi alla produzione di elettricità”.

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