
Rivarolo Canavese: le sponde dell’Orco come la “terra dei fuochi”. La bonifica la paga il Comune
Almeno diecimila euro. A tanto ammonta il danno economico causato dagli ignoti che hanno dato fuoco, nella tarda serata del 7 giugno scorso, ai rifiuti pericolosi abbandonati, non si sa da chi, lungo le sponde dell’Orco. Un danno non soltanto economico che toccherà al Comune e di conseguenza ai cittadini pagare, ma anche ambientale. I tecnici dell’Arpa sono attualmente impegnati nelle rilevazioni dell’aria e nelle analisi compiute sul terreno dove vi trovavano pneumatici , solventi e vernici contenuti in grossi fusti. Un lavoro compiuto a regola d’arte e non dai improvvisati piromani. Qualcosa di molto simile, insomma, a quello che accade quotidianamente nella “terra dei fuochi” campana. Un segnale inquietante e, oltretutto più che pericoloso.
L’incendio ha causato una densa colonna di fumo nera visibile a diversi chilometri di distanza ma non. Ciò che preoccupa maggiormente è il fatto che non è la prima volta che accadono episodi di questa natura. E’ evidente che quella di accatastare nottetempo materiale pericoloso e che va smaltito in appositi centri di raccolta e poi appiccare le fiamme comporta costi quasi inesistenti. Quei costi, adesso saranno a carico della collettività perché ciò che la combustione ha lasciato va rimosso e l’area deve essere bonificata. Il materiale poi dato alle fiamme era stato accatastato nei pressi di un’area boschiva, lontana da occhi indiscreti. Le analisi hanno confermato che non sussistono pericoli per la salute pubblica.
E’ stato uno dei residenti nella zona a lanciare l’allarme non appena nel cielo si sono levate le prime colonne di fumo. Il pronto intervento dei Vigili del fuoco ha consentito di arginare e domare il rogo prima che le fiamme potessero provocare ulteriori danni e raggiungere le abitazioni che sorgono alle Gave. Gli genti della polizia municipale di Rivarolo Canavese, hanno esaminato i fusti semi rovinati dal fuoco, ma non sono riusciti, almeno per il momento, a risalire al luogo di provenienza.
(Immagine di repertorio)