
Rivarolo Canavese: azienda evade l’Iva. In un blitz della Finanza confiscati denaro e immobili per 3,3 milioni

Rivarolo Canavese: azienda evade l’Iva. In un blitz della Guardia di Finanza confiscati denaro e immobili per 3,3 milioni
Confiscati, in favore dello Stato, oltre 3,3 milioni di euro in immobili situati a San Giorgio Cremano (NA) e Napoli, sei terreni a Rivarolo Canavese e Napoli, una vettura (Audi Q3) e denaro contante per oltre 900 mila euro depositato su diversi rapporti finanziari. È il bilancio di un’operazione condotta dagli agenti della Guardia di Finanza di Torino che ha eseguito la confisca sotto il coordinamento della Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Torino di beni appartenenti a una banda di malviventi accusata di aver commesso delitti di natura tributaria nel settore del commercio all’ingrosso di metalli. Un’attività che già nel 2016 aveva già portato la Guardia di Finanza a Rivarolo Canavese.
La “frode carosello” così realizzata favoriva, in definitiva, grazie all’omesso adempimento degli obblighi dichiarativi e di versamento delle imposte da parte delle società “cartiere”, i destinatari finali delle merci (riconducibili ai membri dell’organizzazione per delinquere), che erano in grado di praticare alla clientela prezzi concorrenziali in virtù del mancato sostenimento, di fatto, dell’onere finanziario dell’Iva.
La condotta fraudolenta era realizzata con il coinvolgimento di 36 società, italiane ed estere, che sono risultate fittizie, prive di dipendenti e di qualsiasi struttura organizzativa, gestite di fatto da un unico ufficio situato a Torino. Le società in question avevano emesso fatture per operazioni inesistenti per circa 100 milioni di euro, evadendo, in questo modo, l’Iva per 21 milioni di euro. Il personaggio chiave dell’inchiesta sarebbe un italiano residente a Rivarolo Canavese.
Tra gli immobili confiscati è ritenuto di particolare pregio un appartamento, dal valore di oltre un milione e 100mila euro, situato in una zona residenziale di Napoli, formalmente intestato a una società inglese ma riconducibile a uno dei promotori delle frodi fiscali, residente nel capoluogo campano.