
RivaBanca: fioccano le richieste di restituzione del capitale versato dai soci contrari alla fusione

Uno sportello virtuale per consigliare ai soci di RivaBanca contrari al “matrimonio” con la Banca d’Alba, quale percorso seguire per la restituzione della quota associativa: lo ha istituito il Comitato “No Fusione” che ha cercato, il 7 maggio scorso, di evitare la fusione per incorporazione (approvata dalla maggioranza dei soci) della banca di credito cooperativo canavesana con la Banca d’Alba e del Canavese. “Preso atto dell’esito dell’assemblea dei soci di RivaBanca in cui, preso atto delle numerosissime deleghe, è stata assunta la decisione di procedere alla fusione con Banca d’Alba – dicono al Comitato – proponiamo ai soci una riflessione: ad oggi molti soci hanno già inviato la richiesta di restituzione del capitale sottoscritto e versato a suo tempo per la costituzione di RivaBanca, Pensiamo pertanto che la richiesta, per tutti coloro che intendono prendere ‘le distanze’ da tale decisione di fusione con conseguente azzeramento del progetto iniziale, debba essere essere inviata al più presto entro il mese di giugno”.
I responsabili del Comitato si rendono disponibili a fornire a tutti coloro che ne faranno richiesta tutte le informazioni utili. “A tal proposito precisiamo che eventuali affermazioni sul riconoscimento di interessi maturandi – si spiega in conclusione – potrebbero essere solamente finalizzate a procrastinare le richieste di rimborsi e, di conseguenza, sarebbero totalmente inconsistenti e prive di fondamento”.
La predisposizione della richiesta di restituzione potrà avvenire, si precisa, utilizzando un “modulo” che il Comitato mette a disposizione individualmente con invio di mail a coloro che ne faranno richiesta. Il processo di fusione (approvato alcuni giorni fa dall’assemblea dell’istituto di credito cooperativo albese) tra RivaBanca e la Banca d’Alba avrà luogo entro il prossimo mese di aprile.