
Revocato lo status di scuola paritaria alla Santissima Annunziata di Rivarolo: il Ministero certifica l’irregolarità del personale
La scuola “Santissima Annunziata” di Rivarolo Canavese ha ufficialmente perso lo status di istituto paritario. Lo ha comunicato il Provveditorato agli Studi a seguito di un’ispezione ministeriale che ha accertato la presenza di personale docente privo dei requisiti abilitanti all’insegnamento. Un colpo duro per l’istituto, che ora rischia di perdere i contributi pubblici e di compromettere il proprio futuro educativo.
La revoca arriva a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico, previsto tra meno di tre mesi, e getta nell’incertezza famiglie, insegnanti e amministratori locali. «Il Comune continua a mantenere i rapporti con la scuola», ha dichiarato il sindaco Martino Zucco Chinà. «Ho chiesto di essere costantemente aggiornato. L’intenzione è di proseguire impugnando la revoca tramite un ricorso al TAR, chiedendone anche la sospensione per garantire la continuità educativa. Tuttavia, è bene ricordare che non possiamo intervenire direttamente nella gestione di un istituto privato, anche se convenzionato».
Proprio la convenzione in essere con il Comune, che prevede un contributo di circa 21 mila euro, è ora oggetto di valutazione. «Abbiamo sospeso l’erogazione dei fondi», ha precisato il sindaco. «Non possiamo riconoscere risorse pubbliche a un soggetto che ha perso i requisiti stabiliti. La convenzione prevede che il personale sia qualificato: se così non è, non possiamo ignorarlo. È vero che il contributo comunale è un sostegno marginale rispetto a quelli regionali, ma rimane una questione di correttezza amministrativa».
La questione del personale docente non abilitato era già emersa negli scorsi anni, sollevando richieste di chiarimenti anche in sede consiliare. In particolare, erano state chieste informazioni sulla composizione dell’organico e sui titoli di studio dei docenti, senza però ottenere risposte dettagliate. Le motivazioni addotte ruotavano intorno alla tutela della privacy, utilizzata per giustificare la mancata comunicazione dei dati.
Il problema, più volte riconosciuto anche a livello nazionale, riguarda le difficoltà nel reperire personale abilitato, soprattutto nel settore privato. Negli anni sono state introdotte normative transitorie che hanno cercato di offrire soluzioni temporanee, ma resta fermo il principio della trasparenza e del rispetto dei requisiti minimi per il riconoscimento paritario.
Con la revoca ufficiale, decade anche l’accesso ai fondi pubblici legati allo status di parità. La comunicazione del Ministero chiude un lungo periodo di incertezze e riporta l’attenzione su un interrogativo rimasto finora senza risposta: quanti sono i docenti oggi in servizio presso l’istituto e, di questi, quanti sono effettivamente in possesso dei titoli abilitanti previsti dalla normativa?
Dal 1997, la scuola è gestita dalla cooperativa sociale “La Risposta – s.r.l. Onlus”, subentrata alle congregazioni religiose che avevano dato vita all’istituto. La Diocesi di Ivrea, proprietaria dell’edificio scolastico dal 2011, ha concesso alla cooperativa un comodato d’uso gratuito di vent’anni, riconoscendo l’attività didattica come opera pastorale. Un patrimonio educativo e storico che oggi si confronta con una crisi profonda, le cui conseguenze dovranno essere affrontate con chiarezza e senso di responsabilità.