
Processo Minotauro: per la Cassazione Battaglia non commise il reato di voto di scambio. Otto anni a Coral
Per la Suprema Corte non commise il reato di voto di scambio. La Corte di Cassazione, chiamata ad esprimersi sul processo “Minotauro” ,ha derubricato il reato disponendo un altro processo in Corte d’Appello per l’ex segretario comunale di Rivarolo Antonino Battaglia, difeso dall’avvocato rivarolese Franco Papotti. L’imputato, condannato in secondo grado a scontare una pena a tre anni di carcere, dovrà essere nuovamente giudicato per reato elettorale, un capo d’imputazione decisamente meno grave rispetto a quello riconosciuto dai giudici nei due precedenti gradi di giudizio relativi alle infiltrazione della ‘ndrangheta in provincia di Torino e nel Canavese. Revisione del processo alla luce della derubricazione anche per Giovanni Macrì accusato, come Antonio Battaglia, di voto di scambio.
La Corte di Cassazione ha, tra l’altro, confermato buona parte le sentenze emesse dalla Corte di Appello di Torino: otto anni a Nevio Coral, ex sindaco di Leinì, arrestato nel 2011 nel corso dell’operazione “Minotauro”. La Suprema Corte ha confermato le condanne definitive per 23 imputati. Nel caso di Antonino Battaglia e di Giovanni Macrì, in sostanza i giudici hanno accolto la tesi difensiva secondo la quale non poteva esserci voto di scambio perché non vi fu una dazione di denaro.