
Prima richiesta di suicidio assistito in Piemonte: l’Asl To4 istituisce una commissione per la verifica dei requisiti
Per la prima volta in Piemonte un paziente ha presentato domanda formale di suicidio medicalmente assistito. La richiesta è stata avanzata a giugno all’Asl To4, che copre i territori di Chivasso, Ciriè e Ivrea, dove risiede l’interessato. L’azienda sanitaria, come previsto dalle norme, ha avviato l’iter amministrativo, incontrando subito alcune difficoltà.
In un primo momento l’Asl ha chiesto alla Regione l’esistenza di linee guida da applicare in un ambito ancora privo di una legge organica. Ottenuta risposta negativa, ha proposto un percorso condiviso di presa in carico del paziente, senza però ricevere riscontro. Di fronte al silenzio della Regione, il 5 settembre la direzione ha deciso di procedere in autonomia, istituendo una commissione incaricata di valutare se il paziente abbia i requisiti per accedere alla procedura.
Il riferimento normativo resta la sentenza 242/2019 della Corte costituzionale, che individua quattro condizioni da rispettare: patologia irreversibile, sofferenze fisiche o psicologiche giudicate intollerabili, dipendenza da trattamenti di sostegno vitale, capacità di prendere decisioni libere e consapevoli.
La commissione sarà composta da un medico palliativista, un medico legale, un rianimatore, un neurologo, un farmacista, uno psichiatra e uno psicologo. Una volta nominati, i componenti avranno 45 giorni di tempo per esaminare il caso e decidere se ricorrono i requisiti.
Secondo i dati dell’associazione Luca Coscioni, il Piemonte è tra le regioni con più richieste di informazioni: oltre mille nell’ultimo anno. Un dato che riflette l’interesse crescente sul tema del fine vita e la necessità di strumenti chiari per garantire percorsi trasparenti e rispettosi della volontà dei pazienti.
Va ricordato che il suicidio medicalmente assistito non coincide con l’eutanasia: nel primo caso il medico prescrive o fornisce un farmaco che sarà assunto autonomamente dal paziente; nell’eutanasia, invece, la somministrazione avviene direttamente da parte del medico.
Con la decisione dell’Asl To4 prende il via in Piemonte il primo iter ufficiale, un passaggio che intreccia aspetti clinici, etici e giuridici e che sarà seguito con grande attenzione anche a livello nazionale.